La Superiora Generale in visita nelle case del Perù

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La Superiora Generale, Madre Giovanna De Gregorio, accompagnata dall'Economa Generale, suor Gabriella Tornatore, e da suor Anna Celato, ha visitato le case delle Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucaristia nel Perù.

Molto calorosa è stata l'accoglienza sia della Comunità di Lima che di Huanuco.

Nell'occasione, Madre Giovanna ha presieduto a tre cerimonie importanti in Huanuco: ingresso in Noviziato di Rose Mary; rinnovazione dei voti di suor Beatriz Alvarez e suor Ledy Flores e prima professione religiosa delle novizie M. Carmen Leana Encarnacion Ponce e M. Diana Gisela Arostegui Duran.

 Vedi Prima Professione in Perù

Grande è stata l'emozione delle suore in queste occasioni, rese ancora più speciali dalla presenza della Madre Generale.

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Professione Perpetua a Torre del Greco - 15 settembre 2018

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Preparazione ai Voti Perpetui del 15 e 29 settembre 2018

In occasione della Professione Perpetua del 15 e del 29 settembre 2018, le neo professe hanno percorso un cammino di preparazione dal 1 luglio al 14 settembre.

Nel primo mese di preparazione, dal 5 luglio al 5 agosto, le juniores, partite dalle rispettive comunità, Suor Helen dall'Indonesia, Suor Ledy dal Perù, Suor Lerma e Suor Wiwin dalla comunità di San Giorgio a Cremano e Suor Annie Lou dalla comunità di Roma, si sono riunite nella Cappella Cangiani di Napoli, presso i Padri Gesuiti.

Il mese ignaziano ha rappresentato, per loro, un momento di incontro profondo e di preghiera intima con il Signore. La Parola di Dio è stata la loro guida durante questi esercizi spirituali e il silenzio, la loro palestra. Ognuna ha fatto un'esperienza diversa dall'altra: "Dio parla al cuore di ciascuna attraverso la Sua Parola".

Dopo questo intenso mese, le suore sono tornate in Noviziato presso il Monastero di San Gregorio Armeno, sotto la guida della Madre Maestra, Suor Leny Mamon.

Durante questo periodo le 5 neoprofesse hanno contribuito alle attività della casa, ma soprattutto si sono dedicate alla preghiera comunitaria e personale. L'11 agosto sono andate in pellegrinaggio  ad  Assisi per vivere una giornata di fraternità. Il giorno seguente hanno invece assistito alla Santa Messa e all'Angelus a Piazza San Pietro, in Roma, insieme a tanti giovani provenienti da diverse parti del mondo per partecipare al Sinodo dei Giovani  2018.  Il 17 agosto, Suor Ledy è tornata in Perù, dove ha continuato la sua preparazione per la professione solenne del 29 settembre.

Le altre 4 juniores:  Suor Helen, Suor Lerma, Suor Annie Lou e Suor Wiwin, hanno trascorso qualche giorno presso Casa Madre, a San Giorgio a Cremano dove hanno intensificato la loro preghiera, ispirate dalla Madre Fondatrice e dalla Beata Maria della Passione.

Infine, il 13 settembre, in preparazione al giorno della Professione, il Parroco della Chiesa del SS. Crocifisso, a Torre del Greco, don Orazio Morra, ha organizzato una serata di Adorazione Eucaristica, caratterizzata dalla preghiera, da canti e dalle testimonianze delle juniores sulla propria vocazione.

La preparazione si è conclusa la sera del 14 settembre, con la catechesi sul Rito della Professione Perpetua, fatta da don Ciro Sorrentino presso il Santuario Maria SS. del Buon Consiglio di Torre del Greco.

Di seguito le testimonianze delle juniores fatte durante l’Adorazione Eucaristica in preparazione alla Professione Perpetua, presso la Parrocchia del SS. Crocifisso a Torre del Greco.

Testimonianza di suor Helen Gultom

Testimonianza di suor Lerma Tabasondra

Testimonianza di suor Annie Lou Dolor

Testomonianza di suor Wiwin Naibaho

 

Professione Perpetua del 15 settembre 2018

Se si volesse dare una colonna sonora alla professione perpetua dello scorso 15 settembre, la canzone di Adriano Celentano che fa "Io non so parlar d'amore, l'emozione non ha voce, e mi manca un pò il respiro, se ci sei c'è troppa luce...", ben sintetizzerebbe la cerimonia di poche parole, ma ricca di emozione con cui Suor Helen Gultom, Suor Lerma Tabasondra, Suor Annie Lou Dolor e Suor Wiwin Naibaho hanno legato la loro vita a quella di Cristo.

La celebrazione, che ha avuto come sfondo il suggestivo Santuario di Maria SS. del Buon Consiglio di Torre del Greco, è stata officiata dal Vescovo emerito di Nola, Mons. Beniamino Depalma e concelebrata da don Ciro Sorrentino, parroco locale, don Pino Giordano, don Arnaud, P. Anicetus Bali, P. Seraphim ofm, P. Edwin, P. Viator e P. Elia.

Tante sono state le persone che hanno voluto accompagnare le giovani suore in un momento così importante della loro vita e tra questi erano presenti anche S.E. il Signor Antonius Agus Sriyono, Ambasciatore di Indonesia presso la Santa Sede, la famiglia laica degli Ausiliari Eucaristici, parenti e amici.

L'omelia di Mons. Depalma ha invitato a una riflessione di quello che è il ruolo di Gesù Cristo nella nostra vita "Vi siete innamorati di me? Sono importante nella vostra vita?" ha rimarcato il Vescovo "perché è dalle risposte a questa domanda che dipende la bellezza della nostra missione. Solo se ci portiamo Cristo stampato dentro possiamo testimoniare il Vangelo. L'esperienza credente non è dottrina... il catechismo non fa bruciare il cuore e non apre gli occhi. Gesù è venuto per insegnarci a vivere da uomini, e si vive da uomini solo se si è capaci di amare. Prendere la Croce vuol dire vivere la vita secondo la logica evangelica - Sono venuto per dare la vita non per prenderla, per servire non per essere servito".

Mons. Depalma si è quindi rivolto alle professe "A voi è stata concessa una grazia, seguire Gesù Cristo che ha detto - Venite con me, ho bisogno di voi per continuare la mia missione. E seguire Cristo è semplice" ha continuato il Vescovo, perché dall'espressione "mi metto nelle tue mani" scaturisce la libertà di amare senza preoccuparsi del resto "I voti sono possibilità di amare: non ho niente, neanche la volontà, ma sono libera di amare per sempre. E anche se il 'per sempre' oggi sembra difficile da realizzare, è invece possibile quando si scopre un amore così grande".

La cerimonia è proseguita con le rituali promesse con cui le neo professe, hanno fatto voto di castità, povertà e obbedienza nelle mani della Superiora Generale, Madre Giovanna De Gregorio che, stringendole in un abbraccio materno, le ha dichiarate parte della famiglia delle Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucaristia.

La commozione che si è sentita durante tutta la celebrazione, si è infine sciolta nelle lacrime di Suor Lerma, che ringraziando, a nome suo e delle altre professe, il Vescovo, l'Ambasciatore dell'Indonesia, i sacerdoti presenti e quelli che le hanno seguite da lontano, la Superiora Generale, le Madri Consigliere, le Superiore, le Suore Crocifisse, gli Ausiliari Eucaristici e gli amici intervenuti, ha incrinato la voce quando il grazie ha raggiunto le loro famiglie, lontane, ma spiritualmente vicine.

A volte, quando si partecipa a una professione perpetua si rischia di viverla solo come una celebrazione dell'intera Congregazione, dimenticandone e perdendone l'unicità, l'intimità con cui ogni professa sposa il Signore e si dona a Lui. Perché la professione perpetua questo è, un matrimonio, in cui lo Sposo è Cristo e dove l'amore è talmente grande da spingere a una rinuncia totale di se stessi, per donarsi all'altro.

Queste giovani donne, lontane dai loro paesi e dalle loro famiglie, non hanno esitato a mettersi con fiducia nelle mani dello Sposo, consapevoli che l'amore non ha bisogno di stabilire priorità e ruoli, ma semplicemente di abbandonarsi all'altro, ed è a questo totale abbandono che dovrebbero ispirarsi tutti i matrimoni, soprattutto quelli odierni, in cui  sembra esserci l'esigenza di precisare, prima ancora di "compromettersi" con una promessa d'amore, il ruolo paritario tra moglie e marito per non rischiare brutte sorprese poi, come se l'amore, di per sè non costituisse già una garanzia.

La cerimonia si è conclusa con i saluti e i ringraziamenti di don Ciro Sorrentino, che ha confidato che tra le carte del Santuario Maria SS. del Buon Consiglio, non risulta memoria storica di altre professioni e che questa sembrerebbe essere stata la prima.

A noi non resta che pregare, che la vocazione che ha portato Suor Helen, Suor Lerma, Suor Annie Lou e Suor Wiwin oggi all'Altare sia d'ispirazione a tante altre.

                                                                                                                                        laura ciotola

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Prima Professione sr. Hotmauli Situmorang - 2 dicembre 2018

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 Nella prima domenica di Avvento, che provvidenza ha voluto coincidesse con il 171° anniversario di nascita della Madre Fondatrice, la Venerabile Maria Pia della Croce (nata il 2 dicembre 1847 a Capriglia di Pellezzano) la famiglia delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia ha accolto la novizia Hotmauli Situmorang, che nella cappella di Casa Madre ha fatto la sua Prima Professione Religiosa.

Tante le persone presenti per partecipare alla gioia della neo professa e tra questi, importante è stata la presenza di S.E. il Signor Antonius Agus Sriyono, Ambasciatore di Indonesia presso la Santa Sede, che ha fatto sentire alla giovane indonesiana, l'odore di casa.

La celebrazione eucaristica, è stata officiata da don Ciro Sorrentino, Rettore del Santuario di Maria SS. del Buon Consiglio di Torre del Greco ed è stata concelebrata da P. Enzo Di Mauro, parroco della comunità di San Giorgio a Cremano, P. Antonio della Diocesi di Salerno, P. Luigi, P. Bali della Comunità di Materdei, P. Alessandro con i seminaristi teatini e P. Viator.

“Se è vero che c’è una chiamata personale è anche vero che ogni chiamata non è mai personale nella chiesa, ma è sempre per la santificazione del popolo santo di Dio… Questa liturgia della professione semplice è iniziata ieri con la consegna dell’abito che oggi indossi” ha esordito don Ciro dal pulpito, riportando poi proprio un passo della preghiera che ha preceduto la consegna dell’abito “Non permettere che ti presenti a Lui senza opere buone”.

Don Ciro ha poi introdotto il tema dell’Avvento, rifacendosi al Vangelo letto e definendolo un “po’ curioso”. “E’ strano iniziare un anno liturgico così. Di solito quando si inizia si presentano progetti di cose buone… e invece questo Vangelo parla di angoscia di popoli, fragore del mare… è curioso iniziare l’anno con un linguaggio non proprio sereno. Ma il messaggio non è questo, non può mai l’autore della vita, arrivato ad un certo punto, non amare più la vita e non amare più né la creatura né il creato, non è possibile. E allora questo Vangelo va letto in una altra chiave, data da due passaggi - Quando cominceranno ad accadere queste cose alzate il capo… Gesù dice: Alza il capo e cercami” invitandoci all’inizio dell’anno liturgico, a rinnovare i nostri sentimenti al Signore per non rischiare che diventino ripetitivi, per ricominciare un anno nuovo di grazia.

Il secondo riferimento “State attenti a voi stessi, e che i vostri cuori non si appesantiscano”. Con questo ammonimento delicato, il Signore ci invita a non partecipare ai divini misteri e all’incontro con Lui con un cuore appesantito.

Alzare il capo racchiude proprio il senso di cercarlo per evitare che il cuore si appesantisca. Ecco perché l’Avvento è un tempo nuovo, un percorso verso la grande incarnazione.

E questa prima professione che più per provvidenza, che per caso capita in questa data così importante per le Suore Crocifisse, “è il fidanzamento ufficiale con il Signore, il momento in cui Hotmauli comincerà a fare sul serio per il per sempre… all’interno di questo percorso lo Sposo ti chiede - Sii tu presenza di luce”. Perché Hotmauli oggi inizia ad essere luce, per poter riscoprire e far riscoprire Cristo “Questo ci chiede Colui che voi scegliete come Sposo e al quale noi dobbiamo la vita nel ministero… in questo tempo di sconvolgimenti che fanno parte del ciclo della storia, noi abbiamo scelto di essere presenza. Dobbiamo elevare il capo perché abbiamo certezza di qualcuno che è presente nonostante la nostra fatica umana”.

Quindi don Ciro rivolgendosi alla neo professa, l’ha invitata ad essere per gli altri quella luce che permette di alzare il capo. “La stessa scelta di indossare il velo appartiene alla logica dell’appartenenza, significa che tu appartieni a qualcuno, non sei solo qualcosa, ma appartieni a qualcuno e quel qualcuno si chiama Cristo”. E quindi l’invito affinché la sua preghiera possa portare anime a Cristo, nella stessa logica di riparazione di cui la Madre Fondatrice ha avuto ispirazione dal cuore di Cristo “Voi siete adoratrici crocifisse… crocifisse non vuol dire che dovete soffrire, la crocifissione non è solo la sofferenza, ma è l’offerta di sé, dove lui vuole, come Lui vuole, quando Lui vuole”.

Dopo l’omelia, Hotmauli ha pronunciato i suoi voti nelle mani della Superiora Generale, suor Giovanna De Gregorio, sugellando, con un abbraccio alla Madre, la sua appartenenza alla famiglia delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia.

Suor Hotmauli, che è stata la prima suora indonesiana a professare i suoi primi voti in Italia, ha ringraziato infine, con voce rotta dall’emozione, tutti coloro che l’hanno aiutata in questo percorso, che l’ha vista lontana da casa e dalla famiglia, ad affrontare prove non sempre semplici a partire dallo studio della lingua. Al centro dei ringraziamenti, oltre i sacerdoti e le suore crocifisse, i suoi genitori, che lontani non hanno potuto presenziare alla cerimonia, ma che con la preghiera l’hanno tenuta vicina.

La spontaneità della giovane professa hanno stemperato la forte commozione strappando qualche sorriso per il suo “non basta solo parola grazie, però molto grazie. Anche grazie per me perché ho detto si”.

Infine l’invito di don Ciro a suor Hotmauli a fare sua la devozione che Madre Maria Pia ebbe certamente per la Madonna del Buon Consiglio, di cui si può trovare un’immagine quasi in tutte le comunità delle suore crocifisse “Affidati e affidaci a Lei che sarà uno sguardo consolante e strappale il divin consiglio che Ella non farà mai mancare”.

Con l’augurio “fatti santa” si è conclusa la celebrazione.

                                                                                       Laura Ciotola

San Giorgio a Cremano, 2 dicembre 2018

 

 

 


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Professione Perpetua di Suor LINARIA ERFINNA LINGGA

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Lo scorso 14 settembre, nel solennissimo giorno dell'Esaltazione della Croce, la Congregazione delle Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucarestia ha vissuto due importanti avvenimenti: il 100° anniversario di apertura della Comunità di Capriglia (luogo natio dell'amata Fondatrice) e la Professione Perpetua di Suor Linaria Erfinna Lingga.
La cerimonia per la professione perpetua è iniziata con una piccola processione partita dal Convento CAE di Capriglia e terminata nella Parrocchia S.M. delle Grazie, dove ha avuto luogo la celebrazione eucaristica, presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Andrea Bellandi, Arcivescovo della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno e concelebrata dall' Arcivescovo emerito Mons. Gerardo Pierro, dal parroco che ha ospitato la celebrazione, don Luigi Pierri, dai parroci locali, don Pino Giordano e don Mario Pierro. Presenti le Autorità civili, la Senatrice Eva Longo, il Sindaco Francesco Morra con la sua amministrazione, l'Ambasciatore di Indonesia presso la Santa Sede, S.E. Laurentius Amrih Jinangkung, , con la consorte e i suoi collaboratori, il comandante della polizia municipale e i vigili.
Don Luigi Pierri ha introdotto la cerimonia evidenziando innanzitutto l'importante presenza delle Suore Crocifisse a Capriglia da ben 100 anni, a partire dalla prima Superiora, Suor Eletta Laterza, si era nel 1921, fino all'attuale, M. Rosaria Petti. Il parroco ha quindi ringraziato la Superiora generale, M. Giovanna De Gregorio e il suo Consiglio per questi "100 anni di una presenza di amore!", e per le loro tante attività in favore degli altri, prime fra tutte "la preghiera costante davanti a Gesù Sacramentato… che posso testimoniare personalmente essere stata molto intensa nel periodo di pandemia".
Don Luigi ha quindi introdotto la professione perpetua di Suor Linaria  pronta a presentare al Signore il suo proposito di donazione totale, sposa di Cristo al servizio dei fratelli, nella preghiera assidua anche per la santificazione di noi sacerdoti secondo la regola della Caprigliese Venerabile Madre Maria Pia della Croce Notari" ricordando che "la Madre Fondatrice proprio in questa Chiesa, il 2 dicembre 1847, ricevette il Santo Battesimo e tante volte è corsa in preghiera ai piedi della nostra Mamma delle Grazie". 

La celebrazione è proseguita con Suor Linaria che ha espresso la sua professione di fede: “Mi hai chiamata, Eccomi Signore”, manifestando la sua fedeltà a Dio, ma prima di tutto il suo amore allo Sposo. "Celebriamo oggi  il punto definitivo, di non ritorno, totalmente inimmagginabile, da parte nostra, di questo amore di Dio che si è svuotato fino a donarsi nel Figlio"  ha detto Mons. Bellenadi nella sua omelia "e fino a che il Figlio non ha attraversato tutte le tenebre della resistenza umana, portandole su di sé, accogliendole sulle proprie spalle fino a salire sulla croce. La croce è in modo definitivo, per sempre, senza possibilità di negazione". Un vero inno all'amore, quello enunciato dal Vescovo salernitano, l'amore immenso che solo Dio può incarnare e  donare, "Noi non riusciremo mai a cogliere fino in fondo questo abisso di carità, che ha trovato nell’incarnazione, ma soprattutto nella passione del Figlio, il suo punto di vertice. Ma è qui che si svela compiutamente il cuore di Dio ed è qui la nostra unica speranza di una salvezza, di un compimento, di una vita che possa essere destinata all’abbraccio di Dio, che neanche i peccati, neanche le ribellioni possono cancellare. - Felice colpa che meritò un così grande Redentore -  ci fa cantare il Preconio la notte di Pasqua. [...]  “- Ecco io vengo Signore per fare la Tua volontà -, questo salmo che abbiamo cantato è in fondo il compito che ognuno di noi ha, soprattutto chi è chiamato a una vita di consacrazione, fare la volontà di Dio. Ma qual è la volontà di Dio? E’ poter immettere nella storia umana, in questo momento particolare, fra i nostri fratelli e le nostre sorelle, questa testimonianza che Dio è amore e attraverso la nostra donazione, la nostra preghiera, la nostra compassione verso i fratelli, il nostro sacrificio, la nostra offerta quotidiana, le nostre lacrime, la nostra accoglienza che le persone che oggi vivono possano intravere qualcosa, un raggio di questa luce, di questo fuoco di amore che si è rivelato in pienezza sulla croce.  Allora la professione che oggi celebriamo costrituisce un segno particolarmente impegnativo per la nostra sorella, ma anche per ciascuno di noi. Che la nostra sorella dica si al Signore nella vita di speciale consacrazione, una forma che impegna la vita nei tre voti di povertà, obbedienza, castità, possa richiamare ciascuno di noi anche a una responsabilità che il battesimo, in quanto Figli di Dio, ci ha consegnato. La responsabilità anche noi di dire - Ecco io vengo Signore, per fare la Tua volontà”.

Leggi omelia del Mons. Andrea Bellandi 

Dopo l'omelia suor Linaria ha professato in perpetuo i voti di  castità, povertà e obbedienza nelle mani della Superiora generale e si è  consacrata in eterno, ricevendo dal Vescovo l'anello come segno dell'unione sponsale con Cristo, "Sposa dell'Eterno Re, ricevi l'anello nuziale e custodisci integra la fedeltà al Tuo Sposo perché Egli ti accolga nella gioia  delle nozze eterne". Madre Giovanna l'ha infine accolta con le parole di rito "Carissima Suor Linaria ora fai parte della nostra famiglia delle  Crocifisse Adoratrici dell'Eucarestia e d'ora innanzi tutto sarà in comunione con noi".

La cerimonia si è conclusa con il ringraziamento di suor Linaria che ha avuto parole di gratitudine prima di tutto per "il nostro Dio eterno, Creatore dell’universo e Signore del tempo, per la vita che mi ha dato e per tutti gli aiuti messi a mia disposizione per farmi crescere e arrivare fino a questo gioioso momento". Quindi la novella sposa ha detto grazie alla sua Congregazione delle Suore Crocifisse che l'ha accolta e guidata nel suo percorso vocazionale, ai sacerdoti che l'hanno accompagnata in questa giornata così importante, a tutti i presenti e, in particolare, alla sua famiglia biologica, lontana fisicamente, ma fondamentale per la vicinanza espressa anche con l'incessante preghiera.
 
                                                                                                                                                                     Laura Ciotola
 
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Professione Perpetua di suor FATIMA APARECE

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“MI HAI CHIAMATO: eccomi Signore!”. Con queste parole sabato 14 maggio 2022, nella Chiesa di San Gregorio Armeno in Napoli, suor Fatima ha preso i voti perpetui divenendo eterna sposa di Cristo.

A presiedere la cerimonia, S.E.R. Mons. Beniamino Depalma, Arcivescovo-Vescovo emerito di Nola, che ha esordito con l’augurio alla Congregazione CAE per i 100 anni di permanenza in San Gregorio Armeno: il prossimo 2 dicembre infatti, le Suore Crocifisse celebreranno il 1° centenario dal loro arrivo nel Monastero dedicato al Patriarca Armeno.

Proclamato il Vangelo, la candidata ha chiesto alla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio, di poter fare la sua professione perpetua nella famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia.

L’omelia del Vescovo Depalma è stata un’inno all’amore, quello che con San Paolo ci fa dire, l’amore mi spinge, l’amore mi trasporta, l’amore mi porta avanti.

“Siamo donne e uomini bisognosi di amore […] chi fa l’esperienza dell’amore di Dio diventa un pozzo d’amore, che a sua volta deve generare amore”, ha spiegato il prelato, “Chi non genera amore non ha conosciuto Dio. Gesù ci ha chiesto di amarci. Ma come? Ci sono tanti tipi di amore: possessivo, amore che chiede reciprocità, amore violento e prepotente. Di fronte a tanti tipi di amore Gesù ci chiede un amore umile: dare senza pretendere nulla in contraccambio, perché la felicità è già nel dare. Così ha fatto Gesù: ha dato tutto. Gesù ha amato anche Giuda che stava per tradirlo, ha amato anche Pietro che stava per rinnegarlo. Ha amato senza nuocere e chiudere la nostra libertà”.

Un amore totalitario dunque, che ci abbraccia anche quando noi lo allontaniamo perché, ha spiegato Depalma, noi possiamo anche chiudere le porte della nostra vita a Dio, ma Dio non ci estromette mai dalla Sua vita.

“Abbiamo un Dio eccezionale e abbiamo un compito eccezionale: amare come vuole Dio”, ha continuato il Vescovo, “nel battesimo, nell’Eucarestia che riceviamo ogni giorno, riceviamo il cuore di Dio e per questo possiamo amare come Dio ama. Dentro di noi batte il cuore di Dio: se questo non è vero, non è vera nemmeno l’Eucarestia. Oggi Suor Fatima dice a noi tutti <Mi sono innamorata. Mi sono innamorata di Gesù Cristo che ha riempito il mio cuore e la mia vita> […]. Suor Fatima ha un cuore che non è disoccupato, ma è pieno della carità di Cristo. Dove c’è Dio non c’è paura. Dove c’è Dio non c’è buio. Non c’è fallimento anche se sbagliamo. Dove c’è Dio c’è futuro, c’è speranza, c’è coraggio”.

Il celebrante ha spiegato che non è impresa semplice innamorarsi di Dio, ma Dio dice come agli Apostoli: non aver paura, abbi fiducia in Cristo. Con l’invito a suor Fatima a fidarsi anche della sua Comunità e ad andare avanti sentendosi sempre accompagnata e mai sola, si è conclusa l’omelia.

Il Vescovo ha quindi posto le interrogazioni di rito alla candidata che al suono di “Si lo voglio”, ha confermato la sua scelta di volersi consacrare al Signore. Suor Fatima presentandosi davanti alla Superiora Generale e alle testimoni, suor Nimfa Dela Cruz e suor Lourdes Tabat, ha letto la formula della professione scritta, precedentemente, di suo pugno.

Terminata la solenne benedizione, Mons. Depalma ha consegnato l’anello a Suor Fatima: “Sposa dell’eterno Re, ricevi l’anello nuziale e custodisci integra la fedeltà al tuo sposo, perché Egli ti accolga nella gioia delle nozze eterne”.

Il rito si è concluso con le parole della Superiora Generale: “Suor Fatima, figlia carissima, tu fai ora parte di questa famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia e d’ora innanzi tutto sarà in comune con noi”. L’abbraccio tra le novella Sposa con M. Giovanna, suor Nimfa e suor Lourdes ha sugellato l’ingresso di suor Fatima tra le Crocifisse.

Presente alla Celebrazione anche l’Ambasciatrice delle Filippine presso la Santa Sede, S.E. la Signora Myla Grace Ragenia Catalbas Macahilig, che ha voluto salutare i presenti: “A nome dell’Ambasciata Filippine presso la Santa Sede e tutti i miei colleghi in tutte le parti dell’Ambasciata delle Filippine nella Repubblica Italiana, vorrei innanzitutto ringraziare le suore per averci fatto parte di questo giorno speciale per suor Fatima. Siamo venute qui con le nostre amorevoli preghiere per suor Fatima mentre affronta questa tappa speciale nella sua vita religiosa”. Quindi S.E. la Signora Myla Grace, a nome dell’Ambasciata delle Filippine ha offerto in dono alla novella sposa la pergamena con la benedizione del Santo Padre Francesco.

Suor Fatima ha quindi ringraziato il Vescovo celebrante, i sacerdoti presenti, la sua Congregazione, M. Giovanna per la materna assistenza, le Madri Consigliere, la Superiora di Napoli, la Madre Maestra e tutte le Consorelle. Un grazie anche all’Ambasciatrice filippina, Myla Grace e al Vice-Capo dell’Ambasciata Filippina in Italia, Consul Nina Cainglet, anch’ella presente alla Cerimonia. Un grazie agli amici e al coro. Infine Suor Fatima, commossa e nella sua lingua di origine, con voce incrinata dal pianto, ha ringraziato la sua famiglia lontana.

                                                                                                                                             Laura Ciotola

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Professione Perpetua di Sr. Lane e Sr. Diana

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PROFESSIONE PERPETUA di Suor LANE PANUDA e Suor DIANA G. AROSTEGUI DURAN
Napoli, 29 settembre 2023
“Vivere con Dio è vita da Paradiso”
Ven. Madre Maria Pia della Croce
 
La Congregazione CAE ha vissuto lo scorso 29 settembre una giornata di grande gioia per la Professione Perpetua di Sr. Lane M. Panuda e Sr. Diana G. Arostegui Duran.
La celebrazione Eucaristica, nella quale le due Suore hanno detto il loro definitivo “si” a Dio, ha avuto luogo presso la Chiesa di San Gregorio Armeno di Napoli ed è stata presieduta da S.E.R. Mons. Francesco Beneduce, Vescovo Ausiliare di Napoli.
“La Professione di Sr. Lane e di Sr. Diana – ha esordito il Vescovo – è innanzitutto un’opportunità per la Comunità delle Suore Crocifisse, ma anche per tutti noi di porre lo sguardo e l’attenzione sul cuore stesso della nostra esperienza di fede”.
Mons. Beneduce, richiamando la pagina del Vangelo letta, ha evidenziato come Dio opera diversamente con ognuno, affidando ad alcuni, carismi e missioni particolari. Proprio come con Natanaele che sotto il fico, che nella tradizione biblica rappresenta il popolo di Israele, amato e scelto da Dio, incontra il Signore, che gli parla in modo particolare. Come lui, ognuno di noi è nato in un contesto in cui si appartiene a un’esperienza religiosa con il desiderio di trovare il senso della vita e spesso in questa ricerca del senso siamo chiamati ad alzare lo sguardo, ad indagare…. “ci si lascia condurre dal proprio desiderio di incontrare Dio, di conoscerLo, ma poi c’è un salto di qualità, dove Dio, che pure ha uno sguardo di amore, di premura, di misericordia su ciascuno di noi, non ci ama come un mucchio di persone, ma in maniera personale, singolare, intima. Quello è il passaggio in cui dall’esperienza di fede bisogna dire un si personale ed lì che Gesù, che vede dentro di noi, ad alcuni dà il privilegio della chiamata alla vita religiosa, al sacerdozio ed è quello che è capitato a voi in questo incontro che avete avuto con il Signore. Man mano è diventato più familiare, più intimo fino al punto in cui, conoscendo il Padre attraverso il volto di Gesù Cristo, avete in qualche misura compreso, sotto quello sguardo amorevole che bisogna, come ad alcuni di noi è chiesto, dire per tutta la vita, a cuore pieno e a tempo pieno ‘Ecco ho trovato ciò che cercavo’. Non è che è la ricerca poi si ferma e siamo già arrivati, ma c’è un momento in cui lo sguardo del Signore si fa parola, si fa appello e voi diventate stasera Spose di Cristo. […] Il vostro essere Spose del Signore è ricordare a tutti che il Signore è così straordinariamente bello ed così è importante stare con Lui che gli si può dedicare tutta la vita, spirito, anima e corpo”.
Mons. Beneduce ha invitato a non dimenticare la bellezza di questo momento, dove si inizia a scrivere si, ma “solo quando sarete consegnate allo Sposo per le nozze eterne, si metterà poi il punto sulla i”. Ha sottolineato che prima di quel momento le suore si troveranno a vivere diverse circostanze e le circostanze spesso non dipendono da noi, dalla nostra volontà, ma dalle relazioni e le situazioni che viviamo e la differenza è con quale cuore entriamo nella storia e nelle situazioni… questo dipende solo da noi e resteremo fedeli allo Sposo se resteremo sotto il Suo sguardo.
E ha concluso “il desiderio di rimanere fedeli all’unico Amore del Signore che avete acconto stasera vi accompagni tutti i giorni e la vostra vita diventi benedizione”.
La celebrazione è proseguita con le interrogazioni di rito alle candidate che hanno confermato la scelta di volersi consacrare al Signore. Quindi Sr. Lane e Sr. Diana, portandosi innanzi alla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio e alle testimoni, Sr. Nimfa Dela Cruz e Sr. Gabriella Tornatore, hanno letto la formula della professione scritta di loro pugno.
Il Vescovo ha consegnato l’anello alle giovani spose e il rito è terminato con le parole di accoglienza nella famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia, pronunciate dalla Superiora Generale.
La Professione si è conclusa con i ringraziamenti delle neo Spose “Sr. Diana ed io, Sr. Lane, vogliamo ringraziare il Signore per il dono della Vita Consacrata e il dono della nostra Vocazione. In questa Eucaristia abbiamo pubblicamente data la risposta di dedicarci totalmente a Lui e alla sua Chiesa nella gioia e nella piena libertà per tutta la vita. Suor Diana ed Io, Suor Lane, insieme rivolgiamo alla nostra famiglia religiosa un grazie immenso per la cura e l’esperienza di Dio vissute unitamente. Con voi, si concretizza la nostra offerta al Signore”. Il ringraziamento naturalmente è stato esteso al Vescovo, ai Concelebranti, agli amici intervenuti e quelli collegati online, alla Superiora Generale e locale, alle maestre di formazione, al maestro di musica e al coro, alla famiglia intera delle Suore Crocifisse e alla famiglia d’origine.
Dio, che ha fatto dono alla Sua Chiesa di queste due giovani, le custodisca nella loro vita religiosa e nella vocazione, affinché Sr. Lane e Sr. Diana, ispirate e plasmate dallo Spirito Santo, possano assolvere con costanza e gioia, al progetto che il Signore ha riservato loro per la Sua glorificazione.
                                                                                     Laura Ciotola
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