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25° Anniversario Vita Consacrata: Sr Lyne Mamon, Sr Rosita Valiente, Sr Maricel Bingil
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Lo scorso 19 novembre, la Comunità di Capriglia con una Solenne Celebrazione Eucaristica ha chiuso il centenario di presenza delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia nella terra natia della madre Fondatrice.
La Celebrazione ospitata dal parroco della Chiesa Santa Maria delle Grazie, don Luigi Pierri, è stata presieduta da Mons. Antonio De Luca, Vescovo di Teggiano-Policastro e concelebrata da tanti sacerdoti amici della Comunità.
Il Vescovo, ispirandosi al Vangelo del giorno su “La parabola dei talenti”, ha invitato, nella sua omelia, a non essere presenze mediocri nella Chiesa, che non tendono né al bene né al male, a domandarsi chi provoca i tanti episodi di violenza che oggi ci colpiscono, con una silenziosa inoperosità. “Gesù oggi chiama ad una assunzione di responsabilità. Non importa quanti talenti abbiamo, ma ciò che importa è che quello che abbiamo lo mettiamo a frutto con passione, entusiasmo, dedizione, inclusione e con la capacità di riconoscere che nella vita può esserci qualcuno che sa fare meglio di noi…”.
Mons. De Luca ha quindi fatto riferimento alla chiusura del centenario che ha celebrato la presenza delle Suore Crocifisse a Capriglia per parlare della ven. Madre Maria Pia Notari, una donna che ha mostrato un’inquietudine dei talenti, allorché ha deciso di partire da un luogo felice e beato come Capriglia, perché, sedotta dalla verità, non si accontentava di averla cercata una volta per tutte, ma faceva una continua ricerca di essa, un continuo discernimento fatto di luoghi e di persone. “Un discernimento – ha continuato il Prelato - che non si accontenta né resta appagato di aver fatto qualcosa di buono, ma è in continua agitazione, una sana inquietudine di cercare la volontà di Dio. E i luoghi più significativi per lei sono i luoghi dell’emancipazione sociale. Venne a Napoli per respirare pure una cultura europea. Sarebbe potuta rimanere tranquilla a Capriglia invece cercava di mettersi costantemente in discussione per scoprire la volontà di Dio”. Madre Pia, ha detto De Luca, pur avendo avuto tante occasioni per rimanere finalmente tranquilla, ha proseguito la sua ricerca di verità che l’ha messa in contatto con la santità napoletana di Alfonso Maria De Liguori, della Volpicelli, di Bartolo Longo, Fondatore del Santuario di Pompei, di Emanuele Ribera e San Ludovico da Casoria. È stata Maria Pia, un’anima assetata di verità che ha ben compreso il bisogno di mettere a frutto i talenti. Non diceva “ho fatto tanto quanto basta”, ma “devo fare di più”. Laddove il di più era rappresentato da quello che Dio voleva e sognava per lei. Il Vescovo ha tratteggiato la Fondatrice come una donna forte, che mettendosi costantemente in discussione e in ascolto, è riuscita a far dilatare il carisma delle Crocifisse Adoratrici della Santa Croce, con un continuo richiamo al mistero di Cristo e dell’Eucaristia e attraverso questo mistero, è riuscita a “illuminare la vita morale dei cristiani, affinché ognuno di noi, a contatto con questo carisma, possa scoprire l’altezza della vocazione dei fedeli in Cristo di portare frutto nella carità per la vita del mondo”.
Mons. De Luca ha concluso proprio ringraziando il Signore per questo carisma, con l’augurio che possa contagiare la grande santità a cui tutti noi siamo chiamati.
Al termine della celebrazione è intervenuta la Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio che ha ringraziato il Vescovo, don Luigi Pierri, gli altri sacerdoti, le comunità Cae e tutti i presenti, tra cui gli Ausiliari Eucaristici. Ha poi raccontato un aneddoto relativo a un nipote della Madre Fondatrice che per puro caso è venuto in contatto con la Congregazione e che si sta impegnando affinché la santità di M. Pia possa essere riconosciuta dalla Chiesa e da qui l’invito di Madre Giovanna a portare la Fondatrice nelle nostre case e a pregarla affinché presto possa essere Beata e di offrire il nostro quotidiano al Signore per il bene di tutta l’umanità.
Infine don luigi Pierri, ha donato al Vescovo un piccolo quadretto della Madonna delle Grazie, come simbolo di ringraziamento.
Laura Ciotola
Invitate dal Vescovo della diocesi di Karonga, Monsignor Martin Anwel Mtumbuka, lo scorso settembre un gruppo di Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia è volato alla volta del Malawi, nel sudest dell’Africa per dar vita a una piccola comunità CAE e impiantarvi il seme del carisma della Fondatrice, Venerabile Maria Pia della Croce Notari.
Già lo scorso anno, a maggio 2022, su decisione del Consiglio Generalizio, guidato dalla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio, le due Consigliere Generali, Suor Lourdes Tabat e Suor Marilou Corvero si erano recate a Karonga per un primo sopralluogo.
Dopo attente riflessioni, il Consiglio Generalizio CAE ha approvato la Missione in Africa e il 16 settembre 2023, suor Lourdes Tabat, suor Marilou Corvero, suor Evelyn Ilo, suor Fidela Alquiza e suor Bernardina Bernaldez, partite dall’Aeroporto Internazionale di Roma, hanno iniziato il loro lungo viaggio, che ha previsto un primo scalo in Etiopia, ad Addis Ababa (Etiopia) e il definitivo atterraggio all’Aeroporto di Lilongwe, la capitale del Malawi, dove ad attenderle c’era una macchina inviata dallo stesso Vescovo. Dopo più di dieci ore di auto sono finalmente giunte nella Diocesi di Karonga, dando inizio alla prima missione CAE nel continente africano.
Arrivate a destinazione sono state calorosamente accolte con i lumi delle luci d'emergenza perché a Karonga l'energia elettrica viene data solo in alcune fasce orarie per non sprecarne troppa. Ad accoglierle, Padre Steve, Parroco della Cattedrale, Padre Robert Songa, Segretario del Vescovo e Padre Michael.
Le suore hanno trovato un confortevole allooggio messa a disposizione da Monsignor Mtumbuka.
Nei primi giorni di permanenza le suore si sono recate in Cattedrale, presso la Scuola Elementare della Cattedrale e al Mercato così da prendere subito confidenza con le persone e le abitudini del posto e hanno dato avvio alle prime volte.
Il 20 settembre il loro 1° pranzo a casa nuova, il 24 settembre la 1 ͣ domenica a Messa, il 13 ottobre, con il salottino appena ultimato, hanno potuto accogliere per la 1 ͣ volta Sua Eccellenza Rev.ma Martin Mtumbuka, Vescovo della Diocesi. Il 22 ottobre la 1 ͣ Giornata Missionaria Mondiale vissuta in Africa e finalmente, il 23 ottobre è stata completata la piccola Cappella nella loro casa: il Parroco, Padre Steve Bulambo ha benedetto il Tabernacolo e ha deposto Gesù Sacramentato, perché la Suora Crocifissa Adoratrice dell'Eucaristia oltre ad adorare il Padre in spirito e verità, trova lo Sposo nell'incontro eucaristico: presenza viva di un Dio vero e vivo.
Sempre più integrate nella vita locale, le nostre Suore hanno imparato ad attingere l’acqua dal pozzo e hanno iniziato a frequentare la scuola per imparare la lingua locale.
La popolazione ha accolto con grande entusiasmo l’arrivo delle Suore, soprattutto i bambini e i ragazzi, ai quali sono stati fatti diversi doni anche grazie all’aiuto di tanti benefattori della Congregazione. Grazie agli amici della comunità di Conversano, le Suore hanno potuto acquistare quaderni e matite, distribuiti a tutti gli alunni della scuola elementare della Cattedrale e ciabatte e caramelle, donate ai bambini orfani del “Lusubilo Community Care”.
Ad oggi le Consigliere Generali, suor Lourdes Tabat e suor Marilou Corvero sono rientrate in Italia per esigenze della Congregazione, ma la piccola comunità formata da suor Evelyn Ilo, suor Fidela Alquiza e suor Bernardina Bernaldez continua con entusiasmo questa missione, affrontando con determinazione le piccole difficoltà quotidiane e sperimentando ogni giorno la semplicità della vita di Karonga, che seppur povera è piena dei sorrisi di tanti bambini che hanno trovato nelle Suore Crocifisse un nuovo punto di riferimento.
La nostra preghiera continui ad accompagnare questa Missione dal cuore africano.
Laura Ciotola
100 anni fa, nello stesso giorno della nascita della Madre Maria Pia Notari, Fondatrice dell’Ordine delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, la sua Congregazione, guidata oggi dalla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio, faceva il suo primo ingresso nel Monastero di San Gregorio Armeno.
Singolare coincidenza che nel 1922 le prime Suore Crocifisse che entrarono in questo sacro luogo con la Superiora locale, Sr. Fidamante Di Nitto, erano 25 e dello stesso numero sono oggi, a distanza di 100 anni, mentre a guidarle c’è la Superiora locale, Sr. Nimfa Dela Cruz.
Una Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Napoli, S. Ecc.za Mons. Domenico Battaglia, o come lui semplicemente si presenta, don Mimmo, e concelebrata da tanti sacerdoti che da sempre sono vicini alle suore, ha concluso questi importanti giorni che hanno portato a un grande traguardo: 100 anni di presenza nel Monastero dedicato al Patriarca Armeno.
Tante le persone presenti per condividere con le suore la gioia della loro presenza: la famiglia laica degli Ausiliari Eucaristici, gli amici di sempre, religiosi e laici e le Autorità Civili: il Prefetto Franco La Motta, la Principessa Federica de Gregorio Cattaneo di Sant’Elia, la senatrice Eva Longo, il Consigliere Regionale della Campania, Francesco Iovino, il Sindaco di Pellezzano, Francesco Morra con il Consigliere del Comune, Marco Rago, e alcuni rappresentanti dell’Ordine di Malta.
La Superiora Generale, Madre Giovanna De Gregorio, ha introdotto la celebrazione ricordando come le sue 25 prime consorelle, guidate dalla M. Generale, Veronica Pechechera furono accolte nel complesso monastico da Mons. Zezza che conosceva bene le Crocifisse e volle assistere personalmente all’introduzione delle suore nel monastero.
Ha sottolineato che l’alternarsi di varia presenza religiosa tra le mura del convento: le monache Basiliane, le Benedettine, le Patriziane, alcune Clarisse, le Visitandine e una Francescana hanno fatto emergere che, pur con diverse regole e culture, quando si è radicati in Cristo, è possibile vivere nella pace, impegnandosi a costruirla nei propri cuori e in quanti si avvicinano per ogni necessità alle porte del Monastero.
Immancabile il ricordo e il ringraziamento alla Madre Fondatrice, che proprio da Napoli, in un vico senza sole, iniziò la sua opera con solo altre due giovani e con il grande desiderio di amare Gesù e farLo amare.
M. Giovanna ha concluso ribadendo che: “Questi 100 anni sono solo una tappa da cui ripartire con forte consapevolezza di quanto il Papa dice: Abbiamo un passato da raccontare, un oggi da vivere, un futuro da costruire”.
Proprio a queste ultime parole si è ispirato il Vescovo partenopeo per ringraziare le suore della bellissima presenza in questo quartiere di Napoli e portare sull’altare questa gratitudine per offrirla al Signore affinché possa restituirci tutto carico della Sua luce e di tanta speranza “Siamo qui” ha detto il Vescovo “per cantare la misericordia del Signore”.
Un inno all’amore e alla fedeltà al Signore, l’omelia di mons. Battaglia che prendendo spunto dal Vangelo “Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi”, ha evidenziato che noi siamo amati e che quando una persona si sente accolta e perciò amata dona sempre il meglio di sé… è la forza dell’amore.
Don Mimmo ha ringraziato le suore della loro presenza e ha ribadito che in realtà noi stiamo benedicendo la fedeltà di Dio, perché Dio è sempre con noi, nonostante le fatiche e le difficoltà: in tutti i momenti che noi viviamo quello che davvero ci sostiene e che ci dà forza non è la nostra bravura, la nostra intelligenza, la nostra capacità, ma la fedeltà di Dio. E ha sottolineato come la presenza delle Suore in questa città debba essere autentica, credibile perché c’è un Dio che nonostante le fatiche e i problemi si fida di noi e investe su di noi.
Quindi il Vescovo, che al suo arrivo al Monastero è stato accolto dalle parole di “Mi pensamiento eres tu,
Celebrazione Eucaristica per i 100 anni di presenza a San Gregorio Armeno
2 dicembre 2022
Señor”, intonate per lui dagli alunni della Scuola “S. Patrizia”, ha preso spunto da questo canto per sottolineare che il Signore è nella nostra mente, è nelle nostre parole, è nel nostro cuore e questo è il senso della presenza delle Suore: quando Dio è la mia forza nei problemi che non mancano, quando Dio è la mia spina nella carne, che vuole ribellarsi a Dio, allora posso dire davvero di aver incontrato il Signore.
Ecco cosa vuol dire essere Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia.
Forte l’invito del Vescovo a uscire dalle sacrestie perché è sulla strada che si trova la solidarietà e si ha la possibilità di incontrare il Signore, incrociando gli occhi delle persone ed è così che si trova il senso e la forza della speranza, con il “coraggio di abitare la strada”. Mons. Battaglia ha invitato a non lasciarci guidare dal pregiudizio, ma di predisporci allo stupore dell’incontro, perché la presenza di Dio è anche in quella povertà che tutti noi ci portiamo dentro, nella nostra fragilità. E anche se la vita ci porta a fare i conti con la tristezza e la solitudine, quella tristezza e quella solitudine sono abitati da Dio. E questo è il senso e il significato della presenza e della vocazione delle suore, il significato della missione di tutti i consacrati, il significato della presenza di tutti in questa celebrazione: rimettere al centro il Vangelo perché è lì che troviamo la forza della credibilità e della testimonianza.
Mons. Battaglia ha concluso con un profondo invito “Apri orizzonti, ti donano il cielo e ti restituiscono il senso della speranza. Auguri: al passato grazie, al futuro che sia un buon cammino”.
Laura Ciotola
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“MI HAI CHIAMATO: eccomi Signore!”. Con queste parole sabato 14 maggio 2022, nella Chiesa di San Gregorio Armeno in Napoli, suor Fatima ha preso i voti perpetui divenendo eterna sposa di Cristo.
A presiedere la cerimonia, S.E.R. Mons. Beniamino Depalma, Arcivescovo-Vescovo emerito di Nola, che ha esordito con l’augurio alla Congregazione CAE per i 100 anni di permanenza in San Gregorio Armeno: il prossimo 2 dicembre infatti, le Suore Crocifisse celebreranno il 1° centenario dal loro arrivo nel Monastero dedicato al Patriarca Armeno.
Proclamato il Vangelo, la candidata ha chiesto alla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio, di poter fare la sua professione perpetua nella famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia.
L’omelia del Vescovo Depalma è stata un’inno all’amore, quello che con San Paolo ci fa dire, l’amore mi spinge, l’amore mi trasporta, l’amore mi porta avanti.
“Siamo donne e uomini bisognosi di amore […] chi fa l’esperienza dell’amore di Dio diventa un pozzo d’amore, che a sua volta deve generare amore”, ha spiegato il prelato, “Chi non genera amore non ha conosciuto Dio. Gesù ci ha chiesto di amarci. Ma come? Ci sono tanti tipi di amore: possessivo, amore che chiede reciprocità, amore violento e prepotente. Di fronte a tanti tipi di amore Gesù ci chiede un amore umile: dare senza pretendere nulla in contraccambio, perché la felicità è già nel dare. Così ha fatto Gesù: ha dato tutto. Gesù ha amato anche Giuda che stava per tradirlo, ha amato anche Pietro che stava per rinnegarlo. Ha amato senza nuocere e chiudere la nostra libertà”.
Un amore totalitario dunque, che ci abbraccia anche quando noi lo allontaniamo perché, ha spiegato Depalma, noi possiamo anche chiudere le porte della nostra vita a Dio, ma Dio non ci estromette mai dalla Sua vita.
“Abbiamo un Dio eccezionale e abbiamo un compito eccezionale: amare come vuole Dio”, ha continuato il Vescovo, “nel battesimo, nell’Eucarestia che riceviamo ogni giorno, riceviamo il cuore di Dio e per questo possiamo amare come Dio ama. Dentro di noi batte il cuore di Dio: se questo non è vero, non è vera nemmeno l’Eucarestia. Oggi Suor Fatima dice a noi tutti <Mi sono innamorata. Mi sono innamorata di Gesù Cristo che ha riempito il mio cuore e la mia vita> […]. Suor Fatima ha un cuore che non è disoccupato, ma è pieno della carità di Cristo. Dove c’è Dio non c’è paura. Dove c’è Dio non c’è buio. Non c’è fallimento anche se sbagliamo. Dove c’è Dio c’è futuro, c’è speranza, c’è coraggio”.
Il celebrante ha spiegato che non è impresa semplice innamorarsi di Dio, ma Dio dice come agli Apostoli: non aver paura, abbi fiducia in Cristo. Con l’invito a suor Fatima a fidarsi anche della sua Comunità e ad andare avanti sentendosi sempre accompagnata e mai sola, si è conclusa l’omelia.
Il Vescovo ha quindi posto le interrogazioni di rito alla candidata che al suono di “Si lo voglio”, ha confermato la sua scelta di volersi consacrare al Signore. Suor Fatima presentandosi davanti alla Superiora Generale e alle testimoni, suor Nimfa Dela Cruz e suor Lourdes Tabat, ha letto la formula della professione scritta, precedentemente, di suo pugno.
Terminata la solenne benedizione, Mons. Depalma ha consegnato l’anello a Suor Fatima: “Sposa dell’eterno Re, ricevi l’anello nuziale e custodisci integra la fedeltà al tuo sposo, perché Egli ti accolga nella gioia delle nozze eterne”.
Il rito si è concluso con le parole della Superiora Generale: “Suor Fatima, figlia carissima, tu fai ora parte di questa famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia e d’ora innanzi tutto sarà in comune con noi”. L’abbraccio tra le novella Sposa con M. Giovanna, suor Nimfa e suor Lourdes ha sugellato l’ingresso di suor Fatima tra le Crocifisse.
Presente alla Celebrazione anche l’Ambasciatrice delle Filippine presso la Santa Sede, S.E. la Signora Myla Grace Ragenia Catalbas Macahilig, che ha voluto salutare i presenti: “A nome dell’Ambasciata Filippine presso la Santa Sede e tutti i miei colleghi in tutte le parti dell’Ambasciata delle Filippine nella Repubblica Italiana, vorrei innanzitutto ringraziare le suore per averci fatto parte di questo giorno speciale per suor Fatima. Siamo venute qui con le nostre amorevoli preghiere per suor Fatima mentre affronta questa tappa speciale nella sua vita religiosa”. Quindi S.E. la Signora Myla Grace, a nome dell’Ambasciata delle Filippine ha offerto in dono alla novella sposa la pergamena con la benedizione del Santo Padre Francesco.
Suor Fatima ha quindi ringraziato il Vescovo celebrante, i sacerdoti presenti, la sua Congregazione, M. Giovanna per la materna assistenza, le Madri Consigliere, la Superiora di Napoli, la Madre Maestra e tutte le Consorelle. Un grazie anche all’Ambasciatrice filippina, Myla Grace e al Vice-Capo dell’Ambasciata Filippina in Italia, Consul Nina Cainglet, anch’ella presente alla Cerimonia. Un grazie agli amici e al coro. Infine Suor Fatima, commossa e nella sua lingua di origine, con voce incrinata dal pianto, ha ringraziato la sua famiglia lontana.
Laura Ciotola
La Chiesa di San Gregorio Armeno in Napoli, ha fatto da sfondo, lo scorso 2 febbraio, al 25° Anniversario di Professione Religiosa di Suor Glenda Joan V. Buen, Suor Marilou Corvero Luna, Suor Erenia Aro, Suor Emma Llamo e Suor Marivic Guichapin.
La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da S.E. Mons. Gennaro Acampa, Vescovo già Ausiliare di Napoli, che ha subito introdotto nella sua omelia, la doppia festa della celebrazione: quella della Presentazione di Gesù al Tempio e del 25° anniversario delle suore.
Maria e Giuseppe, pur sapendo che il loro figlio era il Dio fatto uomo, presentano Gesù al Tempio perché erano obbedienti in tutto, rispettavano le consuetudini e le leggi e la Madonna si sottopone al rito di purificazione, una purificazione rituale e non morale, lasciando a noi un esempio di obbedienza e fedeltà.
Gesù entra nel tempio che santifica con la sua presenza e diventa Lui stesso il luogo del vero incontro con Dio, non più il tempio fatto di strutture ma la Sua persona, immolata sulla croce, diventa anello di congiunzione dell’umanità intera. Simeone, presente al tempio, farà capire a Maria il grende significato della presenza di Gesù che sarà Colui che dividerà la storia e il mondo. Tanti si salveranno e accoglieranno la salvezza, altri invece gli si metteranno contro e, anche se non volendolo, Gesù diventerà un segno di divisione. Tutto ciò sarà, come avverte Simeone, motivo di sofferenza per Maria “Una spada ti trafiggerà l’anima”. Quindi già da quel momento Maria è proiettata verso il Calvario, verso l’immolazione del Suo figlio dove Ella subirà il martirio dell’anima, pur essendo viva nel corpo e diventerà, attraverso questo sacrificio immenso, la madre nostra, la madre della Chiesa, la madre dell’umanità.
Mons. Acampa introduce poi la seconda parte della celebrazione “Questa festa è anche chiamata festa della Luce - Gesù è la luce del mondo - dice Simeone - luce per le genti - e illuminerà tutto il mondo verso la salvezza. Anche noi, attraverso il simbolo delle candele accese, vogliamo essere luce per l’umanità. In questa festa vogliamo rivivere anche il momento della consacrazione delle nostre consorelle. Un cammino di fedeltà per 25 anni che ora si apre a una nuova tappa. Questa Messa vuole essere un ringraziamento per essere state scelte dal Signore e aver corrisposto a questa vocazione con l’aiuto della grazia di Dio, ma è anche un’occasione per riprendere nuovo slancio, per andare avanti nella stabilità della consacrazione al Signore. Ora è il tempo di raccogliere i frutti di bene coltivati in tanti anni di vita consacrata, il bene dell’anima, dell’umanità, della Chiesa, dell’apostolato”.
L’omelia si conclude con la promessa del Vescovo di accompagnare le suore con la preghiera e l’invito a rinnovare quel si di 25 anni fa con ancora più slancio. Un sì diverso dal primo che era apparentemente più entusiastico, un sì in qualche modo più sofferto, ma anche più carico di consacrazione, di dono di se stessi al Signore. “Come Gesù entrato nel tempio ha detto il suo sì al Padre, un sì sofferto, ma mantenuto nella più piena fedeltà, così deve essere il vostro sì, seguendo il carisma delle Suore Crocifisse dell’Eucarestia, un carisma bello, ancora attuale. Tanti oridini religiosi hanno visto sfumare il loro carisma, perché non più adeguato ai tempi… voi invece avete un carisma ancora attuale, oggi forse più di ieri. Bisogna immolarsi insieme a Gesù. Se l’immolazione è fatta per amore è, nello stesso momento in cui si vivono i sacrifici, fonte di gioia”. Mons. Acampa conclude con l’augurio che la Fondatrice possa raggiungere la gloria dell’Altare, possa essere riconosciuta beata anche in terra.
La celebrazione è proseguita con la rinnovazione della professione da parte di Suor Glenda Joan, Suor Marilou, Suor Erenia, Suor Emma e Suor Marivic.
Con voce commossa, Suor Mariolu, ha ricordato Suor Paula Sarona, che avrebbe dovuto celebrare l’anniversario di consacrazione con le consorelle, ma che ci ha improvvisamente lasciato lo scorso 26 novembre 2021, “Per Suor Paula, nostra compagna di viaggio, che in questo momento vive nella patria celeste, possa godere il Volto Misericordiodo dello Sposo Eterno. Preghiamo”.
Al termine della Santa Messa, Suor Marilou, parlando anche a nome delle consorelle ha reso grazie a Dio Padre, che ha seminato nel loro cuore il coraggio di abbracciare la vita di consacrazione; a S.E.za Rev.ma Mons. Gennaro Acampa, che ha presieduto la celebrazione; ai sacerdoti concelebranti e ai ministranti; alla Superiora Generale, Madre Giovanna De Gregorio per tutto quello che sta realizzando in un momento tanto significativo, dedicando se stessa per il bene di ogni suora; un grazie alla madre Fondatrice e a Madre Floriana De Rosa, che fu loro maestra di noviziato e di parte dello juniorato, prima di essere eletta Madre Generale dell’Istituto; alle formatrici e ai formatori, in particolare a padre Bruno Rampazzo, per la vicinanza e il sostegno nei giorni di preparazione all’anniversario.
Suor Glenda ha chiuso i ringraziamenti, dedicandoli ai loro genitori, primi educatori, che hanno insegnato loro a conoscere ed amare il Signore nei tanti esempi di fede, carità e speranza e che sono stati forza e guida del loro cammino; un grazie alla comunità di Napoli e alla Superiora Suor Nimfa Dela Cruz, che ha offerto un’ambiente favorevole a rinforzare l’intimità con Gesù; grazie al coro formato dalle consorelle e guidate dal maestro Biagio Terracciano e dopo un grazie a tutti i presenti, ancora un ricordo accorato alla consorella e compagna di viaggio Paula Sarona e a tutte le Crocifisse del Paradiso.
Suor Nemia Madera che inizialmente avrebbe dovuto celebrare l’anniversario insieme alle consorelle, ha potuto celebrare il suo venticinquesimo solo il 20 febbraio, con una cerimonia più intima presieduta dal Vescovo Acampa.
Laura Ciotola
Le nostre Suore della Comunità di Napoli hanno fatto visita, lo scorso 9 aprile, alla Casa per Anziani di Giugliano in Campania “Domus Flegrea Anziani”, per animare la S. Messa del Sabato che ha preceduto la Domenica delle Palme. La celebrazione è stata presieduta da Padre Serafino, cappellano dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli e vi ha preso parte anche l’amico Ugo Ponti, che ci ha dedicato parole di apprezzamento e stima, che riportiamo.
“Grazie alla comunità delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia per la loro continua missione verso i più deboli, svolta sempre in modo invisibile. Grazie a Padre Serafino, cappellano dell’ospedale Loreto Mare per la sua disponibilità nel seguirci in questa missione umanitaria, e soprattutto grazie a Michele Turizio proprietario dell’albergo Domus Flegreo, casa di accoglienza per anziani, che tratta i suoi ospiti proprio come suoi familiari cercando di non fargli mancare nulla e rendendo possibile, oggi, la celebrazione della Santa Messa, coinvolgendo i tanti anziani che non sono più in condizioni di andare in chiesa. Dico grazie, perché non dobbiamo mai dimenticare, come ci ricorda Papa Francesco che "I nonni e gli anziani non sono degli avanzi di vita, degli scarti da buttare… Non perdiamo la memoria di cui gli anziani sono portatori, perchè siamo figli di quella storia e senza radici appassiremo. Essi ci hanno custoditi lungo il cammino della crescita, ora tocca a noi custodire la loro vita, alleggerire le loro difficoltà, ascoltare i loro bisogni, creare le condizioni perchè possano essere facilitati nelle incombenze quotidiane e non si sentano soli".