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25° Anniversario Vita Consacrata: Sr Lyne Mamon, Sr Rosita Valiente, Sr Maricel Bingil

25° Anniversario Vita Consacrata di Suor Lyne Mamon e Suor Rosita Valiente
San Giorgio a Cremano e Huánuco, Perù - 3 gennaio 2024
25 anni fa suor, suor Lyne Mamon, suor Rosita Valiente e suor Maricel Bingil si consacravano al Signore con la Professione Religiosa.
Fisicamente separate, a Casa Madre le prime due e nella lontana Huánuco, in Perù, Sr. Maricel, ma unite nello spirito e nella preghiera, il 3 gennaio 2024, le suore hanno rinnovato il loro Sì.
La Celebrazione Eucaristica per Suor Lyne e Suor Rosita, tenutasi nella Cappella della Comunità di Casa Madre, a San Giorgio a Cremano, è stata presieduta da Sua Ecc.za Gennaro Acampa, già Vescovo Ausiliare della Diocesi di Napoli e concelebrata da don Enzo Di Mauro, don Ciro Sorrentino e Padre Lourival S. Da Cruz (Roma).
Il Vescovo, in apertura, ha sottolineato la singolare coincidenza che 41 anni fa, proprio il 3 gennaio, è stata inaugurata la presenza delle Suore Crocifisse nella terra di Missione di Manila, nelle Isole Filippine, paese d’origine delle consorelle che oggi celebrano il loro anniversario.
Parte dal nome di Gesù l’omelia di Mons. Acampa, nome che significa “Dio salva”, quindi Gesù Salvatore, nome che lo stesso Dio gli ha dato perché Gesù è venuto per la salvezza di tutti, immolandosi e svuotando se stesso, come ci ha ricordato San Paolo. Lo stesso San Paolo ci invita a essere servizievoli, un cuor solo e un’anima sola. Il Padre ha fatto glorificare il Figlio e lo ha fatto sedere alla Sua destra, portando nel cielo la nostra umanità e noi attraverso questa umiliazione di Gesù abbiamo potuto superare la colpa di Adamo diventando Figli di Dio perché la nostra umanità è stata assunta dal verbo e noi attraverso Gesù, Verbo di Dio, siamo diventati cittadini del cielo.
“Fino ad adesso avete vissuto la fase dell’innamoramento - ha detto il Vescovo - ora è il momento di mettere in pratica con gioia i voti fatti 25 anni fa”.
Al termine della celebrazione Sr. Lyne e Sr. Rosita hanno voluto ringraziare quanti le hanno accompagnate in questi anni. Suor Lyne ha ricordato il loro primo si, quello di Sr. Rosita, Sr. Maricel e suo, pronunciato il 3 gennaio 1999, a Manila, nella parrocchia dedicata alla Madonna del Santo Rosario. Ha ringraziato il buon Dio per questi 25 anni di fedeltà e perseveranza vissuti con gioia ed entusiasmo; ha ringraziato quindi Monsignor Acampa e i sacerdoti presenti: don Enzo, il suo parroco quando era a Casa Madre, Don Ciro Sorrentino che le ha preparate a questo anniversario e Padre Lourival S. Da Cruz, cappellano della comunità di Roma. “Vogliamo esprimere” ha continuato “anche la nostra gratitudine a una persona che ci ha accompagnate in questo cammino di 25 anni: la nostra Madre Maestra di Juniorato, divenuta poi nostra Superiora e ora nostra Madre Generale, M. Giovanna De Gregorio”. Ha concluso con i ringraziamenti alle Madri Consigliere, le Superiore: Madre Rosaria, Madre Nimfa, Suor Evangeline e Suor Fatima; alle comunità CAE. La parola è quindi passata a Sr. Rosita che unendosi al coro di ringraziamenti di Sr. Lyne, ha concluso “…questa sera sembra che non ci siano altre parole che posso dire se non grazie, grazie soprattutto a Colui ci ha dato il coraggio e la forza che ancora oggi, questa sera, vogliamo custodire perché possiamo rimanere nel Suo Amore”.
La celebrazione è finita con la lettura, da parte del Vescovo, della Benedizione apostolica impartita dal Santo Padre Francesco, che ha invocato per Sr. Lyne e Sr. Rosita, grazie celesti e la protezione della Beata Vergina Maria, affinché continuino a corrispondere alla vocazione con generosità ed intima letizia.
Si è svolta successivamente, il 6 gennaio, presso la Chiesa Cattedrale di Huánuco, nel Perù la celebrazione per le Nozze d’Argento di Sr. Maricel Bingil.
A noi non resta che l’ultimo Grazie detto a loro, Sr. Lyne, Sr. Rosita e Sr. Maricel, per la perseveranza e l’esempio di questi anni, vissuti al servizio Signore e del prossimo con generosità e fedeltà.
                                                                                                      Laura Ciotola
 
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Chiusura Centenario della presenza CAE a Capriglia

Lo scorso 19 novembre, la Comunità di Capriglia con una Solenne Celebrazione Eucaristica ha chiuso il centenario di presenza delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia nella terra natia della madre Fondatrice.

La Celebrazione ospitata dal parroco della Chiesa Santa Maria delle Grazie, don Luigi Pierri, è stata presieduta da Mons. Antonio De Luca, Vescovo di Teggiano-Policastro e concelebrata da tanti sacerdoti amici della Comunità.

Il Vescovo, ispirandosi al Vangelo del giorno su “La parabola dei talenti”, ha invitato, nella sua omelia, a non essere presenze mediocri nella Chiesa, che non tendono né al bene né al male, a domandarsi chi provoca i tanti episodi di violenza che oggi ci colpiscono, con una silenziosa inoperosità. “Gesù oggi chiama ad una assunzione di responsabilità. Non importa quanti talenti abbiamo, ma ciò che importa è che quello che abbiamo lo mettiamo a frutto con passione, entusiasmo, dedizione, inclusione e con la capacità di riconoscere che nella vita può esserci qualcuno che sa fare meglio di noi…”.

Mons. De Luca ha quindi fatto riferimento alla chiusura del centenario che ha celebrato la presenza delle Suore Crocifisse a Capriglia per parlare della ven. Madre Maria Pia Notari, una donna che ha mostrato un’inquietudine dei talenti, allorché ha deciso di partire da un luogo felice e beato come Capriglia, perché, sedotta dalla verità, non si accontentava di averla cercata una volta per tutte, ma faceva una continua ricerca di essa, un continuo discernimento fatto di luoghi e di persone. “Un discernimento – ha continuato il Prelato - che non si accontenta né resta appagato di aver fatto qualcosa di buono, ma è in continua agitazione, una sana inquietudine di cercare la volontà di Dio. E i luoghi più significativi per lei sono i luoghi dell’emancipazione sociale. Venne a Napoli per respirare pure una cultura europea. Sarebbe potuta rimanere tranquilla a Capriglia invece cercava di mettersi costantemente in discussione per scoprire la volontà di Dio”. Madre Pia, ha detto De Luca, pur avendo avuto tante occasioni per rimanere finalmente tranquilla, ha proseguito la sua ricerca di verità che l’ha messa in contatto con la santità napoletana di Alfonso Maria De Liguori, della Volpicelli, di Bartolo Longo, Fondatore del Santuario di Pompei, di Emanuele Ribera e San Ludovico da Casoria. È stata Maria Pia, un’anima assetata di verità che ha ben compreso il bisogno di mettere a frutto i talenti. Non diceva “ho fatto tanto quanto basta”, ma “devo fare di più”. Laddove il di più era rappresentato da quello che Dio voleva e sognava per lei. Il Vescovo ha tratteggiato la Fondatrice come una donna forte, che mettendosi costantemente in discussione e in ascolto, è riuscita a far dilatare il carisma delle Crocifisse Adoratrici della Santa Croce, con un continuo richiamo al mistero di Cristo e dell’Eucaristia e attraverso questo mistero, è riuscita a “illuminare la vita morale dei cristiani, affinché ognuno di noi, a contatto con questo carisma, possa scoprire l’altezza della vocazione dei fedeli in Cristo di portare frutto nella carità per la vita del mondo”.

Mons. De Luca ha concluso proprio ringraziando il Signore per questo carisma, con l’augurio che possa contagiare la grande santità a cui tutti noi siamo chiamati.

Al termine della celebrazione è intervenuta la Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio che ha ringraziato il Vescovo, don Luigi Pierri, gli altri sacerdoti, le comunità Cae e tutti i presenti, tra cui gli Ausiliari Eucaristici. Ha poi raccontato un aneddoto relativo a un nipote della Madre Fondatrice che per puro caso è venuto in contatto con la Congregazione e che si sta impegnando affinché la santità di M. Pia possa essere riconosciuta dalla Chiesa e da qui l’invito di Madre Giovanna a portare la Fondatrice nelle nostre case e a pregarla affinché presto possa essere Beata e di offrire il nostro quotidiano al Signore per il bene di tutta l’umanità.

Infine don luigi Pierri, ha donato al Vescovo un piccolo quadretto della Madonna delle Grazie, come simbolo di ringraziamento.

                                                                                                                                              Laura Ciotola

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Professione Perpetua di Sr. Lane e Sr. Diana In evidenza

PROFESSIONE PERPETUA di Suor LANE PANUDA e Suor DIANA G. AROSTEGUI DURAN
Napoli, 29 settembre 2023
“Vivere con Dio è vita da Paradiso”
Ven. Madre Maria Pia della Croce
 
La Congregazione CAE ha vissuto lo scorso 29 settembre una giornata di grande gioia per la Professione Perpetua di Sr. Lane M. Panuda e Sr. Diana G. Arostegui Duran.
La celebrazione Eucaristica, nella quale le due Suore hanno detto il loro definitivo “si” a Dio, ha avuto luogo presso la Chiesa di San Gregorio Armeno di Napoli ed è stata presieduta da S.E.R. Mons. Francesco Beneduce, Vescovo Ausiliare di Napoli.
“La Professione di Sr. Lane e di Sr. Diana – ha esordito il Vescovo – è innanzitutto un’opportunità per la Comunità delle Suore Crocifisse, ma anche per tutti noi di porre lo sguardo e l’attenzione sul cuore stesso della nostra esperienza di fede”.
Mons. Beneduce, richiamando la pagina del Vangelo letta, ha evidenziato come Dio opera diversamente con ognuno, affidando ad alcuni, carismi e missioni particolari. Proprio come con Natanaele che sotto il fico, che nella tradizione biblica rappresenta il popolo di Israele, amato e scelto da Dio, incontra il Signore, che gli parla in modo particolare. Come lui, ognuno di noi è nato in un contesto in cui si appartiene a un’esperienza religiosa con il desiderio di trovare il senso della vita e spesso in questa ricerca del senso siamo chiamati ad alzare lo sguardo, ad indagare…. “ci si lascia condurre dal proprio desiderio di incontrare Dio, di conoscerLo, ma poi c’è un salto di qualità, dove Dio, che pure ha uno sguardo di amore, di premura, di misericordia su ciascuno di noi, non ci ama come un mucchio di persone, ma in maniera personale, singolare, intima. Quello è il passaggio in cui dall’esperienza di fede bisogna dire un si personale ed lì che Gesù, che vede dentro di noi, ad alcuni dà il privilegio della chiamata alla vita religiosa, al sacerdozio ed è quello che è capitato a voi in questo incontro che avete avuto con il Signore. Man mano è diventato più familiare, più intimo fino al punto in cui, conoscendo il Padre attraverso il volto di Gesù Cristo, avete in qualche misura compreso, sotto quello sguardo amorevole che bisogna, come ad alcuni di noi è chiesto, dire per tutta la vita, a cuore pieno e a tempo pieno ‘Ecco ho trovato ciò che cercavo’. Non è che è la ricerca poi si ferma e siamo già arrivati, ma c’è un momento in cui lo sguardo del Signore si fa parola, si fa appello e voi diventate stasera Spose di Cristo. […] Il vostro essere Spose del Signore è ricordare a tutti che il Signore è così straordinariamente bello ed così è importante stare con Lui che gli si può dedicare tutta la vita, spirito, anima e corpo”.
Mons. Beneduce ha invitato a non dimenticare la bellezza di questo momento, dove si inizia a scrivere si, ma “solo quando sarete consegnate allo Sposo per le nozze eterne, si metterà poi il punto sulla i”. Ha sottolineato che prima di quel momento le suore si troveranno a vivere diverse circostanze e le circostanze spesso non dipendono da noi, dalla nostra volontà, ma dalle relazioni e le situazioni che viviamo e la differenza è con quale cuore entriamo nella storia e nelle situazioni… questo dipende solo da noi e resteremo fedeli allo Sposo se resteremo sotto il Suo sguardo.
E ha concluso “il desiderio di rimanere fedeli all’unico Amore del Signore che avete acconto stasera vi accompagni tutti i giorni e la vostra vita diventi benedizione”.
La celebrazione è proseguita con le interrogazioni di rito alle candidate che hanno confermato la scelta di volersi consacrare al Signore. Quindi Sr. Lane e Sr. Diana, portandosi innanzi alla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio e alle testimoni, Sr. Nimfa Dela Cruz e Sr. Gabriella Tornatore, hanno letto la formula della professione scritta di loro pugno.
Il Vescovo ha consegnato l’anello alle giovani spose e il rito è terminato con le parole di accoglienza nella famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia, pronunciate dalla Superiora Generale.
La Professione si è conclusa con i ringraziamenti delle neo Spose “Sr. Diana ed io, Sr. Lane, vogliamo ringraziare il Signore per il dono della Vita Consacrata e il dono della nostra Vocazione. In questa Eucaristia abbiamo pubblicamente data la risposta di dedicarci totalmente a Lui e alla sua Chiesa nella gioia e nella piena libertà per tutta la vita. Suor Diana ed Io, Suor Lane, insieme rivolgiamo alla nostra famiglia religiosa un grazie immenso per la cura e l’esperienza di Dio vissute unitamente. Con voi, si concretizza la nostra offerta al Signore”. Il ringraziamento naturalmente è stato esteso al Vescovo, ai Concelebranti, agli amici intervenuti e quelli collegati online, alla Superiora Generale e locale, alle maestre di formazione, al maestro di musica e al coro, alla famiglia intera delle Suore Crocifisse e alla famiglia d’origine.
Dio, che ha fatto dono alla Sua Chiesa di queste due giovani, le custodisca nella loro vita religiosa e nella vocazione, affinché Sr. Lane e Sr. Diana, ispirate e plasmate dallo Spirito Santo, possano assolvere con costanza e gioia, al progetto che il Signore ha riservato loro per la Sua glorificazione.
                                                                                     Laura Ciotola
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Inizio Missione in Malawi - Africa In evidenza

Invitate dal Vescovo della diocesi di Karonga, Monsignor Martin Anwel Mtumbuka, lo scorso settembre un gruppo di Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia è volato alla volta del Malawi, nel sudest dell’Africa per dar vita a una piccola comunità CAE e impiantarvi il seme del carisma della Fondatrice, Venerabile Maria Pia della Croce Notari.

Già lo scorso anno, a maggio 2022, su decisione del Consiglio Generalizio, guidato dalla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio, le due Consigliere Generali, Suor Lourdes Tabat e Suor Marilou Corvero si erano recate a Karonga per un primo sopralluogo.

Dopo attente riflessioni, il Consiglio Generalizio CAE ha approvato la Missione in Africa e il 16 settembre 2023, suor Lourdes Tabat, suor Marilou Corvero, suor Evelyn Ilo, suor Fidela Alquiza e suor Bernardina Bernaldez, partite dall’Aeroporto Internazionale di Roma, hanno iniziato il loro lungo viaggio, che ha previsto un primo scalo in Etiopia, ad Addis Ababa (Etiopia) e il definitivo atterraggio all’Aeroporto di Lilongwe, la capitale del Malawi, dove ad attenderle c’era una macchina inviata dallo stesso Vescovo. Dopo più di dieci ore di auto sono finalmente giunte nella Diocesi di Karonga, dando inizio alla prima missione CAE nel continente africano.

Arrivate a destinazione sono state calorosamente accolte con i lumi delle luci d'emergenza perché a Karonga l'energia elettrica viene data solo in alcune fasce orarie per non sprecarne troppa. Ad accoglierle, Padre Steve, Parroco della Cattedrale, Padre Robert Songa, Segretario del Vescovo e Padre Michael.

Le suore hanno trovato un confortevole allooggio messa a disposizione da Monsignor Mtumbuka.

Nei primi giorni di permanenza le suore si sono recate in Cattedrale, presso la Scuola Elementare della Cattedrale e al Mercato così da prendere subito confidenza con le persone e le abitudini del posto e hanno dato avvio alle prime volte.

Il 20 settembre il loro 1° pranzo a casa nuova, il 24 settembre la 1 ͣ domenica a Messa, il 13 ottobre, con il salottino appena ultimato, hanno potuto accogliere per la 1 ͣ volta Sua Eccellenza Rev.ma Martin Mtumbuka, Vescovo della Diocesi. Il 22 ottobre la 1 ͣ Giornata Missionaria Mondiale vissuta in Africa e finalmente, il 23 ottobre è stata completata la piccola Cappella nella loro casa: il Parroco, Padre Steve Bulambo ha benedetto il Tabernacolo e ha deposto Gesù Sacramentato, perché la Suora Crocifissa Adoratrice dell'Eucaristia oltre ad adorare il Padre in spirito e verità, trova lo Sposo nell'incontro eucaristico: presenza viva di un Dio vero e vivo.

Sempre più integrate nella vita locale, le nostre Suore hanno imparato ad attingere l’acqua dal pozzo e hanno iniziato a frequentare la scuola per imparare la lingua locale.

La popolazione ha accolto con grande entusiasmo l’arrivo delle Suore, soprattutto i bambini e i ragazzi, ai quali sono stati fatti diversi doni anche grazie all’aiuto di tanti benefattori della Congregazione. Grazie agli amici della comunità di Conversano, le Suore hanno potuto acquistare quaderni e matite, distribuiti a tutti gli alunni della scuola elementare della Cattedrale e ciabatte e caramelle, donate ai bambini orfani del “Lusubilo Community Care”.

Ad oggi le Consigliere Generali, suor Lourdes Tabat e suor Marilou Corvero sono rientrate in Italia per esigenze della Congregazione, ma la piccola comunità formata da suor Evelyn Ilo, suor Fidela Alquiza e suor Bernardina Bernaldez continua con entusiasmo questa missione, affrontando con determinazione le piccole difficoltà quotidiane e sperimentando ogni giorno la semplicità della vita di Karonga, che seppur povera è piena dei sorrisi di tanti bambini che hanno trovato nelle Suore Crocifisse un nuovo punto di riferimento.

La nostra preghiera continui ad accompagnare questa Missione dal cuore africano.

                                                                                                                                                              Laura Ciotola

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Celebrazione Eucaristica per il 1° centenario di presenza delle Suore CAE nel Monastero di San Gregorio Armeno a Napoli

- Libretto Messa della Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Napoli, S. Ecc.za Mons. Domenico Battaglia - 2 dicembre 2022

100 anni fa, nello stesso giorno della nascita della Madre Maria Pia Notari, Fondatrice dell’Ordine delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, la sua Congregazione, guidata oggi dalla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio, faceva il suo primo ingresso nel Monastero di San Gregorio Armeno.
Singolare coincidenza che nel 1922 le prime Suore Crocifisse che entrarono in questo sacro luogo con la Superiora locale, Sr. Fidamante Di Nitto, erano 25 e dello stesso numero sono oggi, a distanza di 100 anni, mentre a guidarle c’è la Superiora locale, Sr. Nimfa Dela Cruz.
Una Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Napoli, S. Ecc.za Mons. Domenico Battaglia, o come lui semplicemente si presenta, don Mimmo, e concelebrata da tanti sacerdoti che da sempre sono vicini alle suore, ha concluso questi importanti giorni che hanno portato a un grande traguardo: 100 anni di presenza nel Monastero dedicato al Patriarca Armeno.
Tante le persone presenti per condividere con le suore la gioia della loro presenza: la famiglia laica degli Ausiliari Eucaristici, gli amici di sempre, religiosi e laici e le Autorità Civili: il Prefetto Franco La Motta, la Principessa Federica de Gregorio Cattaneo di Sant’Elia, la senatrice Eva Longo, il Consigliere Regionale della Campania, Francesco Iovino, il Sindaco di Pellezzano, Francesco Morra con il Consigliere del Comune, Marco Rago, e alcuni rappresentanti dell’Ordine di Malta.
La Superiora Generale, Madre Giovanna De Gregorio, ha introdotto la celebrazione ricordando come le sue 25 prime consorelle, guidate dalla M. Generale, Veronica Pechechera furono accolte nel complesso monastico da Mons. Zezza che conosceva bene le Crocifisse e volle assistere personalmente all’introduzione delle suore nel monastero.
Ha sottolineato che l’alternarsi di varia presenza religiosa tra le mura del convento: le monache Basiliane, le Benedettine, le Patriziane, alcune Clarisse, le Visitandine e una Francescana hanno fatto emergere che, pur con diverse regole e culture, quando si è radicati in Cristo, è possibile vivere nella pace, impegnandosi a costruirla nei propri cuori e in quanti si avvicinano per ogni necessità alle porte del Monastero.
Immancabile il ricordo e il ringraziamento alla Madre Fondatrice, che proprio da Napoli, in un vico senza sole, iniziò la sua opera con solo altre due giovani e con il grande desiderio di amare Gesù e farLo amare.
M. Giovanna ha concluso ribadendo che: “Questi 100 anni sono solo una tappa da cui ripartire con forte consapevolezza di quanto il Papa dice: Abbiamo un passato da raccontare, un oggi da vivere, un futuro da costruire”.
Proprio a queste ultime parole si è ispirato il Vescovo partenopeo per ringraziare le suore della bellissima presenza in questo quartiere di Napoli e portare sull’altare questa gratitudine per offrirla al Signore affinché possa restituirci tutto carico della Sua luce e di tanta speranza “Siamo qui” ha detto il Vescovo “per cantare la misericordia del Signore”.
Un inno all’amore e alla fedeltà al Signore, l’omelia di mons. Battaglia che prendendo spunto dal Vangelo “Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi”, ha evidenziato che noi siamo amati e che quando una persona si sente accolta e perciò amata dona sempre il meglio di sé… è la forza dell’amore.
Don Mimmo ha ringraziato le suore della loro presenza e ha ribadito che in realtà noi stiamo benedicendo la fedeltà di Dio, perché Dio è sempre con noi, nonostante le fatiche e le difficoltà: in tutti i momenti che noi viviamo quello che davvero ci sostiene e che ci dà forza non è la nostra bravura, la nostra intelligenza, la nostra capacità, ma la fedeltà di Dio. E ha sottolineato come la presenza delle Suore in questa città debba essere autentica, credibile perché c’è un Dio che nonostante le fatiche e i problemi si fida di noi e investe su di noi.
Quindi il Vescovo, che al suo arrivo al Monastero è stato accolto dalle parole di “Mi pensamiento eres tu,
Celebrazione Eucaristica per i 100 anni di presenza a San Gregorio Armeno
2 dicembre 2022
Señor”, intonate per lui dagli alunni della Scuola “S. Patrizia”, ha preso spunto da questo canto per sottolineare che il Signore è nella nostra mente, è nelle nostre parole, è nel nostro cuore e questo è il senso della presenza delle Suore: quando Dio è la mia forza nei problemi che non mancano, quando Dio è la mia spina nella carne, che vuole ribellarsi a Dio, allora posso dire davvero di aver incontrato il Signore.
Ecco cosa vuol dire essere Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia.
Forte l’invito del Vescovo a uscire dalle sacrestie perché è sulla strada che si trova la solidarietà e si ha la possibilità di incontrare il Signore, incrociando gli occhi delle persone ed è così che si trova il senso e la forza della speranza, con il “coraggio di abitare la strada”. Mons. Battaglia ha invitato a non lasciarci guidare dal pregiudizio, ma di predisporci allo stupore dell’incontro, perché la presenza di Dio è anche in quella povertà che tutti noi ci portiamo dentro, nella nostra fragilità. E anche se la vita ci porta a fare i conti con la tristezza e la solitudine, quella tristezza e quella solitudine sono abitati da Dio. E questo è il senso e il significato della presenza e della vocazione delle suore, il significato della missione di tutti i consacrati, il significato della presenza di tutti in questa celebrazione: rimettere al centro il Vangelo perché è lì che troviamo la forza della credibilità e della testimonianza.
Mons. Battaglia ha concluso con un profondo invito “Apri orizzonti, ti donano il cielo e ti restituiscono il senso della speranza. Auguri: al passato grazie, al futuro che sia un buon cammino”.
                                                                                                                                                             Laura Ciotola

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Cronaca della missione CAE in Malawi

Nel 2018 il Vescovo della diocesi di Karonga, Monsignor Martin Anwel Mtumbuka, aveva invitato la nostra Congregazione nella sua diocesi di Karonga, in Malawi, nel sud-est dell’Africa per valutare la possibilità di erigere una Comunità CAE. A causa della pandemia del covid-19 e delle conseguenti misure restrittive solo quest’anno siamo riuscite ad accogliere quest’invito. Di seguito la cronaca del viaggio, fatta dalle Madri Consigliere, suor Maria Lourdes Tabat e suor Marilou Corvero Luna, che lo scorso 30 aprile sono volate alla volta del Malawi. 
Cronaca del viaggio in MALAWI
30 aprile al 10 maggio 2022
PRIMO GIORNO in Karonga
Domenica 1 Maggio 2022 
Siamo partite il 30 aprile 2022, ore 22:40 dall’aeroporto di Fiumicino, a Roma e il 1° maggio alle ore 12:40 siamo atterrate all’aeroporto di Lilongwe, città capitale di Malawi dove siamo state accolte calorosamente ed affettuosamente dal Vescovo della Diocesi di Karonga, Mons. Martin Mtumbuka accompagnato dall’economo della diocesi.
Durante il percorso burocratico dell’immigrazione, ci è venuto incontro Mons. Martin Mtumbuka per facilitarci l’iter. Il prelato ci ha quindi portato alla casa dei vescovi, ma prima di arrivare ci siamo fermati davanti alla casa del Papa Nuncio ancora in costruzione per una foto di gruppo da mandare al Nuncio.
Arrivati alla casa dei vescovi di Malawi, Mons. Martin Mtumbuka ci ha convocato per un incontro nel quale ci ha presentato diversi progetti e attività di apostolato che potremo realizzare nella diocesi di Karonga:
1.      Collaborazione nelle parrocchie in particolare presso la Parrocchia di S.Giuseppe:
        a)      Catechismo;
        b)      Animazione di adorazione eucaristica;
        c)      Apostolato ai laici/ Formazione delle donne.
2.      Laboratorio delle ostie;
3.      Laboratorio delle vesti sacre;
4.      Fornitura di arredi sacri per la liturgia: calice, pisside, etc…;
5.       Insegnamento alla scuola materna
Tali proposte sono state da noi positivamente accolte essendo consone al nostro Carisma.
La nostra giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica ispirata al tema "DUC IN ALTUM".
SECONDO GIORNO
Lunedì 2 Maggio 2022 
Di prima mattina, alle ore 6:30, abbiamo partecipato alla Celebrazione eucaristica con i fedeli nella Chiesa della Conferenza Episcopale di Malawi. Il Vangelo ha raccontato della moltiplicazione del pane e nella sua omelia Padre Alick, l’economo della diocesi, ha sottolineato quanto è importante l’eucaristia nella nostra vita personale e nella vita della Chiesa, egli ha evidenziato che “senza l’eucaristia la Chiesa è nulla!”
Prima della benedizione finale il sacerdote del posto ci ha presentato alla comunità. I fedeli ci hanno accolto con tanto entusiasmo ed allegria cantando un canto mariano di benvenuto. Abbiamo subito avuto l’impressione di un popolo con tanta fede e molto devoto.
Alle ore 8:10 siamo partiti in direzione alla diocesi di Karonga e ci siamo fermati alle ore 13:00 nella casa del Vescovo nella diocesi di Mzuzo per pranzare. Subito dopo pranzo ci siamo messi in viaggio per Karonga. Dopo tante ore, precisamente alle ore 18:15, siamo giunte alla casa del Vescovo dove ci ha accolto con tanto affetto il Vicario Generale e il segretario della diocesi.
Durante il viaggio abbiamo visto la vegetazione, bella, curata e senza presenza di inquinamento, ma avvicinandoci alla diocesi di Karonga abbiamo notato tanta povertà e le case senza energia elettrica. Le famiglie cucinano usando la legna raccolta dalle donne nelle vicinanze portandone il peso sopra la testa. Inoltre abbiamo notato che il paese è senza acqua da bere e il padre ci ha raccontato che per avere dell’acqua le donne si alzano molto presto ogni mattina per attingerne da un posto molto lontano.
TERZO  GIORNO
Martedì 3 Maggio. Festa dei Santi Apostoli Filippo e Natanaele.
La nostra giornata è iniziata con la celebrazione eucaristica e le lodi. Nell’omelia il Vicario generale ha sottolineato l’importanza della fede in Gesù e l’importanza di testimoniare Gesù con la semplicità della vita. Bisogna dire alla gente: GESÙ TI AMA E BASTA!
Dopo la colazione ci siamo recati a vedere l’edificio della curia vescovile della diocesi, ancora in costruzione. Alle 10:00 siamo partiti per la cattedrale della diocesi, dove gli adulti e i bambini guidati dal parroco ci hanno accolto con canti allegri e in corteo ci hanno portato fino alla Chiesa cattedrale intitolata a S. Giuseppe il lavoratore. All’aperto, sotto ad un albero, c'è stata una cerimonia di accoglienza con preghiera, guidata dal vicario generale, conclusasi con canti. 
Finita la cerimonia, abbiamo distribuito penne, immaginette, libri, dedicati alla nostra Fondatrice e tutti, bambini e adulti, hanno accettato questi piccoli doni con tanta fede e devozione. In seguito, i padri ci hanno portato a visitare il terreno intorno alla cattedrale. Dopo il giro ci siamo fermati a pranzare alla casa canonica della cattedrale.
Abbiamo continuato il giro di visite recandoci all’orfanatrofio e qui ci siamo sentite veramente spezzare il cuore nel vedere tanti bambini abbandonati. Grazie a Dio vengono aiutati da uomini di buona volontà che condividono con questi sfortunati il poco che hanno. Ai bambini orfani abbiamo dato caramelle, coroncine e immaginette della Madre Fondatrice. All’orfanatrofio abbiamo anche incontrato la comunità delle suore di “HOLY ROSARY” e le suore sono state molto accoglienti. Successivamente ci siamo recati a Saint Mary’s Parish, la prima parrocchia della diocesi e poi abbiamo fatto visita alla comunità delle suore “Marianiste”. In ultimo ci siamo recati alla Scuola Media esclusive for GIRLS dove ci sono 600 ragazze che frequentano e alloggiano dentro la struttura. E qui abbiamo lasciato brochure ed immaginette della Venerabile Madre Maria Pia. 
QUARTO  GIORNO
Mercoledì 4 Maggio 2022
Alle ore 6:30 abbiamo preso parte alla celebrazione eucaristica e alle lodi. Dopo la colazione, accompagnate dal Vicario generale, siamo andati alla banca per far cambiare 200€ in Malawian kwacha. Poi siamo partiti per andare alla Parrocchia gestita dal vicario, che è circondata dalla montagna! Dopo il breve saluto abbiamo proseguito il viaggio verso la Parrocchia di San Michele Arcangelo. In seguito ci siamo recati in un villaggio dove ci sono le suore della Congregazione del Santo Rosario. In questo posto la diocesi ha costruito l’ospedale, la scuola elementare e la scuola media “esclusive for girls” dove studiano, dormono e mangiano le ragazze. Le comunità delle suore, in questo luogo, accolgono anche bambini della scuola materna.
Da questo posto siamo ritornati alla casa del vicario generale per pranzare. Dopo pranzo abbiamo intrapreso il viaggio di ritorno. Alle 18:45 siamo arrivati alla casa del vescovo che ci ospita.
QUINTO  GIORNO
Giovedì 5 Maggio 2022
Il quinto giorno è stato dedicato alla sosta nella casa dove siamo ospitate: REST DAY!
SESTO  GIORNO
Venerdì 6 Maggio 2022
Alle ore 6:00 del mattino abbiamo partecipato alla Santa Messa. Dopo la colazione siamo partiti per la Parrocchia di S. Martino De Porres, dove siamo state accolte con canti e preghiere. Dopo la calorosa accoglienza, siamo andati in una comunità sempre gestita da una Parrocchia. Anche qui abbiamo avuto un'affettuosa accoglienza. In questo posto la diocesi ha una grande Scuola materna e primaria. Da qui siamo andati a Saint Steven's Parish, dove abbiamo pranzato nella casa canonica del Parroco. Subito dopo siamo partiti per andare alla RADIO STATION della diocesi per un’intervista. Per finire in Gloria la giornata siamo andati a LAKE MALAWI - il grande Lago di Malawi.
SETTIMO  GIORNO
Sabato 7 Maggio 2022
La mattina abbiamo visitato il mercato di Karonga, dove c’è l’usanza di vendere a poco prezzo gli alimenti di tutti i tipi, dalla carne fino a verdura e frutta. Il mercato non si presentava in modo troppo ordinato e pulito, ma c’era un clima di allegria e cordialità. Spesso le persone mangiano all’interno del mercato ciò che vendono.
Il pomeriggio abbiamo incontrato il Vescovo della Diocesi di Karonga, Mons. Martin Mtumbuka, che ci ha chiesto come abbiamo trovato l’esperienza di questi giorni e quindi ci ha mostrato il terreno, adiacente la Cattedrale, che metterebbe a nostra disposizione se accettassimo di erigere una nostra comunità in Karonga.
OTTAVO  GIORNO
Domenica 8 Maggio 2022
Abbiamo concluso la nostra visita nella diocesi di Karonga in Malawi, con la Santa Messa presieduta da Sua Ecc.za Mons. Martin Mtumbuka, nella parrocchia di St. Marys Pariest. 
Durante la celebrazione abbiamo aiutato a dare la Comunione. 
Dopo la S. Messa ci siamo congedate dal popolo e dalle Suore del Santo Rosario.
NONO GIORNO
Lunedì 9 Maggio 2022
Prima di partire l’Economo della Diocesi di Karonga, a nome di tutti, ci ha consegnato una targhetta di ringraziamento per la nostra Congregazione. Abbiamo salutato l’Arcivescovo di Lilongwe, Mons. George Deamond Tambala. La sera abbiamo avuto l’ultimo saluto con il Nunzio Apostolico, Sua Eccellenza Mons. Gallone e visitato il posto dove sarà costruita la nuova Casa di Nunziatura. Domani è previsto il rientro in Italia e siamo molto tristi.
DECIMO GIORNO
Martedì 10 Maggio 2022
Con gioia e ringraziamento al Signore ed anche con tanta tristezza per dover salutare i nostri fratelli e le nostre sorelle in questa terra piena di fede e speranza, siamo partite per rientrare in Italia
 
La testimonianza di Sr Lourdes Tabat sulla missione in Africa
Venite e Vedrete (Gv.1,35-42)
Dal 30 aprile al 10 maggio Sr. Marilou Corvero ed io siamo partite per una missione in Malawi, un paese nel Sudest dell’Africa. 
Già dal 2018 la nostra presenza in quella terra era stata richiesta dal Vescovo della diocesi di Karonga, Monsignor Martin Anwel Mtumbuka, ma a causa della diffusione della pandemia del covid-19 non abbiamo potuto viaggiare prima d’ora.
Finalmente lo scorso 1 maggio siamo sbarcate all’aeroporto della capitale di Malawi, Lilongwe e siamo state accolte calorosamente ed affettuosamente dal vescovo Monsignor Mtumbuka e dall'economo della diocesi.
Siamo state ospiti per una notte nella casa di accoglienza dei vescovi nella città  capitale di Malawi. 
Il giorno seguente, insieme all'economo della diocesi, siamo partiti per raggiungere la diocesi di Karonga. Abbiamo viaggiato circa 9 ore attraversando montagne e strade fangose  e pieni di curve. Al nostro arrivo nella casa vescovile siamo state accolte dal vicario generale e dal segretario della diocesi e ci siamo trattenute qui per una settimana.
È stata un’esperienza molto intensa: le parrocchie visitate e le persone incontrate ci hanno accolto fraternamente e con gioia. La popolazione è veramente semplice con una fede genuina.
Questo popolo vive nella povertà più assoluta: le donne si alzano la mattina presto per cercare il posto da dove poter attingere acqua da bere, vanno anche in montagna per prendere la legna per cucinare perché nelle case non hanno l’elettricità. Ma nonostante le difficoltà, vivono serenamente la loro vita con semplicità e con amore.
Questa esperienza mi ha molto segnata portandomi a delle riflessioni intense. Tanti di noi abbiamo cose che spesso sono superflue eppure sembrano non bastarci e poi c’è gente che vive nella miseria mancando del necessario, del cibo e dei vestiti e sono costrette a scavare nella spazzatura per trovare qualcosa da mangiare o qualche abito smesso. Dobbiamo imparare ad aprire il nostro cuore e guadarci acconto, volgere lo sguardo a una sorella o un fratello che ha bisogno di qualcosa e cercare di aiutare. Auguro a tutti di avere un cuore aperto alle necessità di ogni sorella e di ogni fratello....
                                                                                                                                  Suor Lourdes Tabat 

 

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Professione Perpetua di suor FATIMA APARECE

“MI HAI CHIAMATO: eccomi Signore!”. Con queste parole sabato 14 maggio 2022, nella Chiesa di San Gregorio Armeno in Napoli, suor Fatima ha preso i voti perpetui divenendo eterna sposa di Cristo.

A presiedere la cerimonia, S.E.R. Mons. Beniamino Depalma, Arcivescovo-Vescovo emerito di Nola, che ha esordito con l’augurio alla Congregazione CAE per i 100 anni di permanenza in San Gregorio Armeno: il prossimo 2 dicembre infatti, le Suore Crocifisse celebreranno il 1° centenario dal loro arrivo nel Monastero dedicato al Patriarca Armeno.

Proclamato il Vangelo, la candidata ha chiesto alla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio, di poter fare la sua professione perpetua nella famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia.

L’omelia del Vescovo Depalma è stata un’inno all’amore, quello che con San Paolo ci fa dire, l’amore mi spinge, l’amore mi trasporta, l’amore mi porta avanti.

“Siamo donne e uomini bisognosi di amore […] chi fa l’esperienza dell’amore di Dio diventa un pozzo d’amore, che a sua volta deve generare amore”, ha spiegato il prelato, “Chi non genera amore non ha conosciuto Dio. Gesù ci ha chiesto di amarci. Ma come? Ci sono tanti tipi di amore: possessivo, amore che chiede reciprocità, amore violento e prepotente. Di fronte a tanti tipi di amore Gesù ci chiede un amore umile: dare senza pretendere nulla in contraccambio, perché la felicità è già nel dare. Così ha fatto Gesù: ha dato tutto. Gesù ha amato anche Giuda che stava per tradirlo, ha amato anche Pietro che stava per rinnegarlo. Ha amato senza nuocere e chiudere la nostra libertà”.

Un amore totalitario dunque, che ci abbraccia anche quando noi lo allontaniamo perché, ha spiegato Depalma, noi possiamo anche chiudere le porte della nostra vita a Dio, ma Dio non ci estromette mai dalla Sua vita.

“Abbiamo un Dio eccezionale e abbiamo un compito eccezionale: amare come vuole Dio”, ha continuato il Vescovo, “nel battesimo, nell’Eucarestia che riceviamo ogni giorno, riceviamo il cuore di Dio e per questo possiamo amare come Dio ama. Dentro di noi batte il cuore di Dio: se questo non è vero, non è vera nemmeno l’Eucarestia. Oggi Suor Fatima dice a noi tutti <Mi sono innamorata. Mi sono innamorata di Gesù Cristo che ha riempito il mio cuore e la mia vita> […]. Suor Fatima ha un cuore che non è disoccupato, ma è pieno della carità di Cristo. Dove c’è Dio non c’è paura. Dove c’è Dio non c’è buio. Non c’è fallimento anche se sbagliamo. Dove c’è Dio c’è futuro, c’è speranza, c’è coraggio”.

Il celebrante ha spiegato che non è impresa semplice innamorarsi di Dio, ma Dio dice come agli Apostoli: non aver paura, abbi fiducia in Cristo. Con l’invito a suor Fatima a fidarsi anche della sua Comunità e ad andare avanti sentendosi sempre accompagnata e mai sola, si è conclusa l’omelia.

Il Vescovo ha quindi posto le interrogazioni di rito alla candidata che al suono di “Si lo voglio”, ha confermato la sua scelta di volersi consacrare al Signore. Suor Fatima presentandosi davanti alla Superiora Generale e alle testimoni, suor Nimfa Dela Cruz e suor Lourdes Tabat, ha letto la formula della professione scritta, precedentemente, di suo pugno.

Terminata la solenne benedizione, Mons. Depalma ha consegnato l’anello a Suor Fatima: “Sposa dell’eterno Re, ricevi l’anello nuziale e custodisci integra la fedeltà al tuo sposo, perché Egli ti accolga nella gioia delle nozze eterne”.

Il rito si è concluso con le parole della Superiora Generale: “Suor Fatima, figlia carissima, tu fai ora parte di questa famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia e d’ora innanzi tutto sarà in comune con noi”. L’abbraccio tra le novella Sposa con M. Giovanna, suor Nimfa e suor Lourdes ha sugellato l’ingresso di suor Fatima tra le Crocifisse.

Presente alla Celebrazione anche l’Ambasciatrice delle Filippine presso la Santa Sede, S.E. la Signora Myla Grace Ragenia Catalbas Macahilig, che ha voluto salutare i presenti: “A nome dell’Ambasciata Filippine presso la Santa Sede e tutti i miei colleghi in tutte le parti dell’Ambasciata delle Filippine nella Repubblica Italiana, vorrei innanzitutto ringraziare le suore per averci fatto parte di questo giorno speciale per suor Fatima. Siamo venute qui con le nostre amorevoli preghiere per suor Fatima mentre affronta questa tappa speciale nella sua vita religiosa”. Quindi S.E. la Signora Myla Grace, a nome dell’Ambasciata delle Filippine ha offerto in dono alla novella sposa la pergamena con la benedizione del Santo Padre Francesco.

Suor Fatima ha quindi ringraziato il Vescovo celebrante, i sacerdoti presenti, la sua Congregazione, M. Giovanna per la materna assistenza, le Madri Consigliere, la Superiora di Napoli, la Madre Maestra e tutte le Consorelle. Un grazie anche all’Ambasciatrice filippina, Myla Grace e al Vice-Capo dell’Ambasciata Filippina in Italia, Consul Nina Cainglet, anch’ella presente alla Cerimonia. Un grazie agli amici e al coro. Infine Suor Fatima, commossa e nella sua lingua di origine, con voce incrinata dal pianto, ha ringraziato la sua famiglia lontana.

                                                                                                                                             Laura Ciotola

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25° Anniversario di Professione Religiosa

La Chiesa di San Gregorio Armeno in Napoli, ha fatto da sfondo, lo scorso 2 febbraio, al 25° Anniversario di Professione Religiosa di Suor Glenda Joan V. Buen, Suor Marilou Corvero Luna, Suor Erenia Aro, Suor Emma Llamo e Suor Marivic Guichapin.

La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da S.E. Mons. Gennaro Acampa, Vescovo già Ausiliare di Napoli, che ha subito introdotto nella sua omelia, la doppia festa della celebrazione: quella della Presentazione di Gesù al Tempio e del 25° anniversario delle suore.

Maria e Giuseppe, pur sapendo che il loro figlio era il Dio fatto uomo, presentano Gesù al Tempio perché erano obbedienti in tutto, rispettavano le consuetudini e le leggi e la Madonna si sottopone al rito di purificazione, una purificazione rituale e non morale, lasciando a noi un esempio di obbedienza e fedeltà.

Gesù entra nel tempio che santifica con la sua presenza e diventa Lui stesso il luogo del vero incontro con Dio, non più il tempio fatto di strutture ma la Sua persona, immolata sulla croce, diventa anello di congiunzione dell’umanità intera. Simeone, presente al tempio, farà capire a Maria il grende significato della presenza di Gesù che sarà Colui che dividerà la storia e il mondo. Tanti si salveranno e accoglieranno la salvezza, altri invece gli si metteranno contro e, anche se non volendolo, Gesù diventerà un segno di divisione. Tutto ciò sarà, come avverte Simeone, motivo di sofferenza per Maria “Una spada ti trafiggerà l’anima”. Quindi già da quel momento Maria è proiettata verso il Calvario, verso l’immolazione del Suo figlio dove Ella subirà il martirio dell’anima, pur essendo viva nel corpo e diventerà, attraverso questo sacrificio immenso, la madre nostra, la madre della Chiesa, la madre dell’umanità.

Mons. Acampa introduce poi la seconda parte della celebrazione “Questa festa è anche chiamata festa della Luce - Gesù è la luce del mondo - dice Simeone - luce per le genti - e illuminerà tutto il mondo verso la salvezza. Anche noi, attraverso il simbolo delle candele accese, vogliamo essere luce per l’umanità. In questa festa vogliamo rivivere anche il momento della consacrazione delle nostre consorelle. Un cammino di fedeltà per 25 anni che ora si apre a una nuova tappa. Questa Messa vuole essere un ringraziamento per essere state scelte dal Signore e aver corrisposto a questa vocazione con l’aiuto della grazia di Dio, ma è anche un’occasione per riprendere nuovo slancio, per andare avanti nella stabilità della consacrazione al Signore. Ora è il tempo di raccogliere i frutti di bene coltivati in tanti anni di vita consacrata, il bene dell’anima, dell’umanità, della Chiesa, dell’apostolato”.

L’omelia si conclude con la promessa del Vescovo di accompagnare le suore con la preghiera e l’invito a rinnovare quel si di 25 anni fa con ancora più slancio. Un sì diverso dal primo che era apparentemente più entusiastico, un sì in qualche modo più sofferto, ma anche più carico di consacrazione, di dono di se stessi al Signore. “Come Gesù entrato nel tempio ha detto il suo sì al Padre, un sì sofferto, ma mantenuto nella più piena fedeltà, così deve essere il vostro sì, seguendo il carisma delle Suore Crocifisse dell’Eucarestia, un carisma bello, ancora attuale. Tanti oridini religiosi hanno visto sfumare il loro carisma, perché non più adeguato ai tempi… voi invece avete un carisma ancora attuale, oggi forse più di ieri. Bisogna immolarsi insieme a Gesù. Se l’immolazione è fatta per amore è, nello stesso momento in cui si vivono i sacrifici, fonte di gioia”. Mons. Acampa conclude con l’augurio che la Fondatrice possa raggiungere la gloria dell’Altare, possa essere riconosciuta beata anche in terra.

La celebrazione è proseguita con la rinnovazione della professione da parte di Suor Glenda Joan, Suor Marilou, Suor Erenia, Suor Emma e Suor Marivic.

Con voce commossa, Suor Mariolu, ha ricordato Suor Paula Sarona, che avrebbe dovuto celebrare l’anniversario di consacrazione con le consorelle, ma che ci ha improvvisamente lasciato lo scorso 26 novembre 2021, “Per Suor Paula, nostra compagna di viaggio, che in questo momento vive nella patria celeste, possa godere il Volto Misericordiodo dello Sposo Eterno. Preghiamo”.

Al termine della Santa Messa, Suor Marilou, parlando anche a nome delle consorelle ha reso grazie a Dio Padre, che ha seminato nel loro cuore il coraggio di abbracciare la vita di consacrazione; a S.E.za Rev.ma Mons. Gennaro Acampa, che ha presieduto la celebrazione; ai sacerdoti concelebranti e ai ministranti; alla Superiora Generale, Madre Giovanna De Gregorio per tutto quello che sta realizzando in un momento tanto significativo, dedicando se stessa per il bene di ogni suora; un grazie alla madre Fondatrice e a Madre Floriana De Rosa, che fu loro maestra di noviziato e di parte dello juniorato, prima di essere eletta Madre Generale dell’Istituto; alle formatrici e ai formatori, in particolare a padre Bruno Rampazzo, per la vicinanza e il sostegno nei giorni di preparazione all’anniversario.

Suor Glenda ha chiuso i ringraziamenti, dedicandoli ai loro genitori, primi educatori, che hanno insegnato loro a conoscere ed amare il Signore nei tanti esempi di fede, carità e speranza e che sono stati forza e guida del loro cammino; un grazie alla comunità di Napoli e alla Superiora Suor Nimfa Dela Cruz, che ha offerto un’ambiente favorevole a rinforzare l’intimità con Gesù; grazie al coro formato dalle consorelle e guidate dal maestro Biagio Terracciano e dopo un grazie a tutti i presenti, ancora un ricordo accorato alla consorella e compagna di viaggio Paula Sarona e a tutte le Crocifisse del Paradiso.

Suor Nemia Madera che inizialmente avrebbe dovuto celebrare l’anniversario insieme alle consorelle, ha potuto celebrare il suo venticinquesimo solo il 20 febbraio, con una cerimonia più intima presieduta dal Vescovo Acampa.

                                                                                             Laura Ciotola

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Apostolato per gli anziani a Napoli

Le nostre Suore della Comunità di Napoli hanno fatto visita, lo scorso 9 aprile, alla Casa per Anziani di Giugliano in Campania “Domus Flegrea Anziani”, per animare la S. Messa del Sabato che ha preceduto la Domenica delle Palme. La celebrazione è stata presieduta da Padre Serafino, cappellano dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli e vi ha preso parte anche l’amico Ugo Ponti, che ci ha dedicato parole di apprezzamento e stima, che riportiamo.

“Grazie alla comunità delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia per la loro continua missione verso i più deboli, svolta sempre in modo invisibile. Grazie a Padre Serafino, cappellano dell’ospedale Loreto Mare per la sua disponibilità nel seguirci in questa missione umanitaria, e soprattutto grazie a Michele Turizio proprietario dell’albergo Domus Flegreo, casa di accoglienza per anziani, che tratta i suoi ospiti proprio come suoi familiari cercando di non fargli mancare nulla e rendendo possibile, oggi, la celebrazione della Santa Messa, coinvolgendo i tanti anziani che non sono più in condizioni di andare in chiesa. Dico grazie, perché non dobbiamo mai dimenticare, come ci ricorda Papa Francesco che "I nonni e gli anziani non sono degli avanzi di vita, degli scarti da buttare… Non perdiamo la memoria di cui gli anziani sono portatori, perchè siamo figli di quella storia e senza radici appassiremo. Essi ci hanno custoditi lungo il cammino della crescita, ora tocca a noi custodire la loro vita, alleggerire le loro difficoltà, ascoltare i loro bisogni, creare le condizioni perchè possano essere facilitati nelle incombenze quotidiane e non si sentano soli".

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La Chiesa di San Gregorio Armeno

Articolo ripreso dal periodico trimestrale dell'Istituto delle Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucaristia  "Un Servizio d'Amore" (Anno II, n.3 1992 - pag.8 + Anno IV, n.1 1993)
 
La Chiesa di S. Gregorio Armeno è situata nella strada omonima, un tempo detta <<Augustale>> perchè collegava la Curia Basilicae Augustinianae con il decumanus inferior e poi chiamata <<Nostriana>> dal Vescovo di Napoli Nostriano.
La costruzione ebbe inizio nel 1574, anno in cui, secondo il Canonico Celano, <<resa comoda l'abitazione ed atta alla vita comune>>, la Badessa Donna Giulia Caracciolo, nell'ambito delle riforme imposte dal Concilio di Trento, pensò all'erezione di una nuova chiesa e <<la principiò col disegno, modello e guida di Vincenzo Della Monica e Giovan Battista Cavagna e quasi tutto fu fatto del denaro proprio di essa Donna Giulia>>.
Terminata la costruzione, la Chiesa fu consacrata nel 1579 e l'anno successivo dedicata a S. Gregorio Armeno, come ricordano le iscrizioni nell'atrio; un'altra lapide ricorda, invece, la visita pastorale di Pio IX, I° ottobre 1848.
La facciata presenta tre arcate a bugno di piperno, sormontate da quattro lesene toscane con fregio dorico e tre finestroni contenuti in rispettive arcate e conclusi originariamente con un timpano.
L'atrio, scuro e profondo, mostra quattro pilastri intermedi che hanno la funzione di reggere il piano del coro.
Successivamente, nell' XVIII secolo, un secondo coro fu sovrapposto al primo e di conseguenza, nella facciata esterna, il timpano fu sostituito da un terzo ordine architettonico.
Si accede all'interno della Chiesa mediante un portale di legno di noce con intagli a rilievo dei quattro evangelisti e dei Santi Stefano e Lorenzo; la chiesa è ad una sola navata, con cinque arcate per lato, alternate a pilastri compositi.
L'interno, ad eccezione delle cappelle, fu affrescato da Luca Giordano nel 1679, in occasione del  primo centenario della costruzione della chiesa ed è da considerarsi, secondo Roberto Pane, <<uno dei più importanti complessi figurativi del maestro napoletano>>.
Sul muro d'ingresso è narrato, in tre scene, l'arrivo delle monache greche in Napoli: nel primo episodio le monache arrivano in barca (nella figura dell'uomo che mostra loro la direzione della nuova dimora, la tradizione indica l'autoritratto di Luca Giordano); nel secondo episodio, le monache, in tunica bianca e velo nero (secondo il costume descritto poi da Fulvia Caracciolo), sono raffigurate nell'atto di recare l'urna con le reliquie  di S. Gregorio; nel terzo episodio la badessa scende a terra ed è devotamente accolta dai napoletani.
Lateralmente alla porta d'ingresso si notano due quadri di Silvestro Buono: il primo rappresenta i santi Girolano e Francesco dinanzi alla Vergine; il secondo rappresenta l'Immacolata decorata di  una simbologia mariana  sulla scia dell'Antico Testamento (Cantico dei Cantici) e delle sue allegorie.
In alto, tra i finestroni si ammirano scene della vita di S. Gregorio affrescate dal Giordano; a destra: il Santo è consacrato vescovo; Tiridate accompagna le spoglie del Santo; Tiridate con la testa di maiale per i delitti commessi; visione del Santo; il Santo esce dalle acque. A sinistra: morte del Santo; gruppo di angeli; il Santo è onorato dal re; cede l'episcopato al figlio Ofane; il Santo nel deserto; il Santo battezza; il Santo pontifica.
In continuazione con gli affreschi delle finestre, nello spazio dedicato al coro e non visibile dalla chiesa, si notano cinque episodi della vita di S. Benedetto; a cominciare dal lato del chiostro: S. Benedetto a Montecassino; S. Placido, inviato da S. Benedetto, cammina sulle acque e salva S. Mauro; conversione di Totila; S. Benedetto ed i pastori.
Passiamo ora alle cappelle, alcune delle quali conservano ancora le colonne corinzie di marmo rosa appartenenti alla veste cinquecentesca.
Nella prima cappella a destra ammiriamo un'Annunciazione attribuita a Pececco de Rosa; vi è conservata anche un'antica statua di S. Donato in legno colorato ed un'altra di S. Apollonia in una custodia di vetro.
Nella seconda cappella vi è una tela raffigurante la Vergine con i Santi Pantaleone ed Antonio che G.A. Galante attribuisce al Sarnelli.
La terza cappella è dedicata a S. Gegorio Armeno: sull'altare vi è una tela opera di Francanzano. Il Santo appare seduto, nell'atto di leggere in un grande libro. Nelle pareti laterali si notano altre due tele, una raffigurante il re Tiridate con viso di maiale che supplica il Santo e l'altra il Santo gettato nel lago Artetax. Anche queste tele sono di Francanzano, mentre la volta è decorata da affreschi di F. De Maria.
La quarta cappeklla conserva una tela di Niccolò Malinconico, rappresentante la Vergine del Rosario tra due santi; il nome del pittore è visibile in basso a sinistra.
Dal lato opposto, la cappella accamto all'organo è dedicata a S. Benedetto; la tela che raffigura il Santo in preghiera, secondo Celano, <<stimasi del Ribera>>, R. Pane conferma l'attribuzione dell'opera al maestro spagnolo, mettendone in risalto il verismo.
La cappella successiva è detta della <<decollazione>> per una tavola cinquecentesca attribuita a Salvatore Buono e raffigurante la decapitazione di S. Giovanni Battista.
Interessante la cappella seguente ove si venera una miracolosa immagine del Cristo; trattasi di una struttura lignea del tardo quattrocento che pare appartenesse, secondo Celano, alla vecchia chiesa e che Pane definisce <<immagine drammatica e splendida>>.
L'ultima cappella presenta una Natività attribuita a Bernardo Lama o Marco Senese.
Magnifico è l'altare maggiore, opera di Dioniso Lazzari; la balaustra dell'altare, così come quella di molte cappelle laterali rappresenta un mirabile  esempio dell'artigianato partenopeo per i trafori in marmo bianco.
A destra si nota una grande raggiera di ottone che sormonta una grata tripartita, superba realizzazione dei maestri ottonari napoletani, su disegno di Giuseppe Pollio.
E' il <<comunichino della badessa>> dietro il qualele monache ascoltavano la messa.
L'apertura al centro, circondata da una delineata cornice in marmo e fianche ggiata da due candelabri serviva alle monache per ricevere l'Eucarestia.
Sul lato opposto si ammira una vasta composizione ad olio di Luca Giordano raffigurante Mosè tra la gente ed in alto l'Eterno sostenuto da angeli.
La tela sull'altare maggiore è opera di Bernardino Lama, mentre le sante benedettine tra i finestroni della cupola, Mosè, Giosuè, Melchisedech e Ruth nelle lunette sono di Luca Giordano.
Gli affreschi della cupola, dello stesso autore, furino eseguiti, probabilmente due anni dopo quelli della chiesa di Santa Brigida; purtroppo la quasi totalità delle figure che ornavano l'interno della cupola è scomparsa e sono visibili, in basso, solo immagini di santi e di angeli.
Una menzione particolare merita il soffitto ligneo che, secondo un documento conservato nell'Archivio di Stato, fu iniziato nel 1580 e completato nel 1582. Esso, intagliato e dorato, contiene in quattro successivi incavi ovali, pitture di Teodoro Fiammingo che raffigurano, a partire dal lato dell'ingresso, l'Assunta in gloria, S.Benedetto tra S. Placido e S. Mauro, S. Gregorio benedicente e Gesù Calvario.
Volgiamo lo sguardo verso l'icavo che contorna in forma ovale il secondo dipinto: noteremo che esso  è composto da una successione di archetti concavi, decorati con figurine; la metà di tali archetti è stata privata degli ornati.
Attraverso tali spazi corrispondenti al secondo coro, il cosiddetto coro d'inverno, le monache potevano vedere l'altare maggiore come attraverso una grata di legno.
Notevoli sono anche i due organi rifatti nel '700  e <<riccamente adornati di intagli dorati>>.
Prima di passare oltre, segnaliamo che nello spazio corrispondente all'ultima arcata a destra è stata ricavata, in epoca recente, una cappella  ove si conservano, le spoglie di Santa Patrizia.
Passiamo all'ampia e bella sacrestia nella cui volta si può ammirare <<l'adorazione del sacramento>> il De Matteis.
Celano definisce questa chiesa << stanza di paradiso in terra >> e tale doveva apparire specialmente nei giorni festivi  tra lo splendore degli arredi e degli argenti. 
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