Famiglia laica (11)

Incontro degli Ausiliari Eucaristici a Napoli: 6 febbraio 2017

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Incontro 6 febbraio 2017 presso il Monastero di San Gregorio Armeno

Il 6 febbraio 2017, nel Monastero di San Gregorio Armeno, c’è stato il terzo incontro annuale degli Ausiliari Eucaristici di Napoli, guidato da Padre Carmine Mazza.

Partendo dalla lettura di un passo del Vangelo, ci si è confrontati sulla attualità del suo messaggio nella nostra società.

La lettura era inerente il capitolo 5,1-11 del Vangelo di Luca, nel quale Gesù chiama i primi apostoli e in particolare gli evangelisti a documentare il Suo insegnamento. Proprio a questa documentazione si ispira la Chiesa per la sua organizzazione e per determinare le decisioni e gli orientamenti da seguire in campo religioso.

In questi versetti di Luca, Gesù parla alla folla che si intratteneva con Lui, per poi rivolgersi a chi era lontano: ai pescatori che erano impegnati nel loro lavoro e in pena per non aver realizzato alcun guadagno.

Padre Carmine ha sottolineato come l’incontro con Dio avvenga sempre in maniera imprevedibile e inaspettata, per l’uomo ma non per Dio, il cui agire va sempre e comunque al di là di tutti gli schemi mentali umani.

L’incontro con Dio avviene in semplicità: quante volte abbiamo pensato che la soluzione ai nostri problemi fosse lontana e che per raggiungerla servisse scalare montagne e rincorrere chimere, per accorgerci poi, che la soluzione era a nostra portata, sarebbe bastato fermarsi e guardarsi attorno e dentro!

E’ sempre Gesù che ci viene incontro, ci viene a cercare: Gesù chiede in maniera innocua e non pretende mai di far violenza, ma con l’atteggiamento di chi ama incondizionatamente, chiede a noi, come chiese agli apostoli, di poter “salire sulla barca” cioè nella nostra vita e dipenderà poi da noi se farlo “salire”, cioè fermarci ed ascoltarlo.  Alla domanda "dove possiamo aver visto Cristo" o "dove l’abbiamo incontrato" o "dove l’incontriamo" ricordiamo Mt 25,3 1-46.

Nel momento in cui si siede nella barca, Gesù rivela di essere il Maestro e come tale vuole essere accolto, perché seguendo Lui, la Sua Parola, noi intraprendiamo un cammino di salvezza.

 L’ascolto della Parola segna l’inizio del percorso cristiano, a questo segue la “conversione”, cioè la messa in atto della Sua Parola.

Una volta che Dio è entrato nella nostra vita, nulla è più come prima: Pietro, che, durante la notte, non aveva pescato nulla, rigetta di nuovo le reti in mare, ubbidendo a Gesù, che era stato fino a quel momento uno sconosciuto e per giunta non esperto di pesca!

 E come dirà Paolo: “Fides ex audito”, Pietro abbandona tutto, la vita di sempre, per fare la Volontà del Signore e, sull’esempio dell’Apostolo, hanno agito anche i Santi, che dopo l’incontro con la Parola e quindi con Gesù, hanno dato una diversa direzione alla loro vita.

La Parola di Gesù viene definita da Padre Carmine "parola forte", perché molto spesso sembra essere in aperta contraddizione coi nostri bisogni; occorre un abbandono totale a Dio e un credere senza limiti, per poter superare gli ostacoli che si frappongono all’accogliere Dio nel nostro vivere comune.

E Padre Carmine ribadisce, come dalla Parola di Cristo ci venga un altro monito: a non dividerci, a non considerarci migliori degli altri solo perché conosciamo la Parola di Gesù! Noi infatti ci limiteremo sempre a conoscerla con la mente e non con il cuore, se non accettiamo che l’Amore, quello Vero, abbraccia tutti, anche chi non la pensa come noi, e soprattutto i nostri nemici.

Un grosso ostacolo a seguire Gesù è dato dal senso del peccato che ci portiamo dentro. Dobbiamo però essere consapevoli che Gesù non è venuto per i sani, che sono già salvi agli occhi di Dio, ma per i peccatori, per aprire, anche a loro, la Porta della Misericordia.

Basta un "sì" di disponibilità alla Sua Parola e Lui, Amore senza limiti, ci accompagnerà   e ci sosterrà nelle prove.

                                                    Grazia Di Paola, Ausiliaria Eucaristica

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Ausiliari Eucaristici

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Successivamente alla fondazione dell'Istituto delle Suore Crocifisse Adoratrici di Gesù Sacramentato, la Madre Fondatrice, M. Pia Notari, per sollecitare la comunità cristiana ad una più attiva partecipazione alla vita eucaristica e in modo speciale all'adorazione di Gesù Sacramentato, estese l'ideale proprio della sua Congregazione al mondo laico con l'istituzione di un Pia Aggregazione alle Opere delle Suore Crocifisse Adoratrici, perché tutti potessero concretamente concorrere alla maggiore diffusione del culto a Gesù Sacramentato, avvicinarsi ai Misteri della Passione e Morte di Cristo e anche per fare opere riparatrici.

La prima famiglia laicale nacque a Gaeta con il nome di “Pia Aggregazione alle opere delle Suore Crocifisse Adoratrici del SS. Sacramento” e ricevette l'approvazione dell'Arcivescovo di Gaeta, Mons. Francesco Niola, il 25 novembre 1909.

Lapia unione, formata da donne devote d’ogni condizione, cioè nubili e coniugate, figliuole e madri di famiglia, d’umile e di alto ceto, nelle quali ardeva l’amore di Gesù, nasceva, dal ventre stesso delle suore crocifisse affinchè vivesse nel respiro ecclesiale dell'Istituto e ne amplificasse gli orizzonti.

In realtà una prima testimonianza della famiglia laicale delle suore crocifisse, la troviamo, sempre a Gaeta, nel 1910, con la nascita dei “Paggi del SS.mo Sacramento”, una Pia unione voluta dalla Madre per tener compagnia a Gesù Eucaristia nei giorni di solenne Esposizione.

Nel 1914, la Pia Aggregazione, intanto divenuta parte integrante della Congregazione anche nelle altre case, prese il nome di “Damigelle del SS. Sacramento”.

Una nuova regolamentazione della famiglia laica si rinviene nello statuto del 1942 in cui leggiamo che all’Aggregazione potevano appartenere fedeli di ambo i sessi e che potevano essere iscritti anche i defunti affinché tutti gli iscritti, potessero essere ricordati, giornalmente, nelle preghiere comuni che si facevano in ogni casa dell’Istituto e affinché potessero partecipare, in vita e in morte, al merito di tutte le pie e buone opere compiute.

A dare nuova veste e nuovo vigore all’ aggregazione laica fu la Madre Generale, M. Giuliana Formisano, che il 19 marzo 1978 approntando un nuovo statuto la battezzò infine come associazione delle “Ausiliarie Eucaristiche”.

Si stabilì che le iscritte alla nuova famiglia laica potessero consolidare il loro impegno anche con voti, pur rimanendo nella condizione di vita meglio rispondente alle loro attitudini e che, attraverso incontri periodici, ritiri spirituali e giornate di preghiera, vivessero più intensamente l’ideale cristiano.

Ancora oggi la famiglia degli Ausiliari Eucaristici, che annovera parecchi iscritti, si riunisce nelle diverse case delle Suore Crocifisse per partecipare a manifestazioni, incontri di preghiera e corsi di formazione.

 


 

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