Il tema del Capitolo

 

Come GEREMIA con la NUOVA ALLEANZA

così LE SUORE CROCIFISSE ADORATRICI DELL’EUCARESTIA con le NUOVE COSTITUZIONI e il DIRETTORIO


Il personaggio biblico che mi ha  accompagnata e illuminata nel periodo di attesa del prossimo Capitolo Generale è stato il profeta Geremia. In particolare ho molto riflettuto su questo versetto: “Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore: porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo” (Ger 31,33).

Pur essendo un profeta dell’Antico Testamento si rivela profondamente attuale ed esercita un fascino particolare che voglio comunicare anche a voi sorelle perché facciate la stessa esperienza spirituale.

Ritengo importante e significativo questo versetto non per fare esegesi biblica, ma per dare un taglio spirituale che certamente sarà una prospettiva nuova per arrivare a convertire la nostra vita nell’alleanza sponsale con Cristo che ci ha scelte per Sé: “Ti farò mia sposa” dice Osea (2,21)

Geremia era un profeta dal cuore sensibile e delicato, fatto per amare. Il Signore, invece, lo manda in mezzo al popolo con uno scopo ben preciso: “Ecco, oggi ti costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare” (Ger 1,10).

E’ una missione non facile: il Signore deve concederci un cuore intelligente e pieno di misericordia per affrontare la nostra vita facendoci superare le illusioni e delusioni umane.

Alla luce dell’esperienza di Geremia, sarebbe opportuno rileggere le nuove “Costituzioni” e la revisione della vecchia “Guida pratica”, d’ora in poi “Direttorio”.

Potremmo trovarci nella stessa situazione del profeta. L’esperienza spirituale che ne deriva, è che dobbiamo riconoscere con sofferenza che la riflessione sull’alleanza avrà subìto qualche calo anche involontario. Ma questo è necessario per un forte richiamo di verifica.

Eppure, se Dio ha posto nel nostro animo la legge, se l’ha scritta nel nostro cuore come mai abbiamo facile dimenticanza nella vita quotidiana?

Come mai non sempre emerge nella vita che Dio è il nostro Dio?

Quanta sincerità c’è nel nostro cuore?

Siamo responsabili della vita della nostra comunità che deve sentire la gioia di essere di Dio, che è dentro di noi.

La nostra missione non è solo sacrificio, ma è gioia di vivere e speranza nella santità. Certamente ci sarà un futuro migliore se Dio è con noi.

Guardiamo la nostra fondatrice: Dio era nel suo cuore nonostante le difficoltà iniziali. Ma quanta pace nell’essere di Dio, quanta tenacia nel perseverare nella fede di un futuro migliore ed ottenere dal Signore una comunità che si deve costruire sull’amore all’Eucaristia preceduto dall’amore alla croce.

Il titolo voluto da Maria Pia è “Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia”; sicuramente è difficile il nostro tempo, ma senza Eucarestia non possiamo vivere, non ci sarebbe futuro vocazionale per la nostra comunità. C’è il rischio di vivere quasi da laiche e non da religiose.

Anche la missione di Geremia è stata provata con i sacrifici, ed ecco la condivisione della “Croce”.

Alla luce di questa esperienza abbiamo bisogno di una revisione di vita e di osservare se, quanto è stato proposto negli anni scorsi, come nostro cammino comunitario e spirituale, ha raggiunto la sua altezza, il suo scopo.

Offrire la misericordia, come dice Papa Francesco, “se nel nostro cuore non c’è la misericordia, la gioia del perdono, non siamo in comunione con Dio, anche se osserviamo tutti i precetti. Perché è l’amore che salva, non la sola pratica dei precetti. E’ l’amore per Dio e per il prossimo che dà compimento a tutti i comandamenti”.

Secondo le esortazioni del Papa, la nostra comunità sia una piccola chiesa dove c’è il culto dell’amore, come lo fu per la nostra Madre Fondatrice e per la nostra sorella, la Beata Maria della Passione.

Nel nostro apostolato non dimentichiamo le attese e le ansie delle famiglie, le insicurezze di vivere i tanti conflitti spesso difficili a risolversi.

Apriamo il cuore a Cristo; siamo fedeli alla nostra vocazione escludendo l’ambiguità e la doppiezza; siamo trasparenza.  

Dunque Geremia ci ha allargato la mente e il cuore nella fiduciosa misericordia di Dio e nell’amore alla Madonna.

Ora Dio ci dona una nuova “alleanza”  per mezzo delle nuove Costituzioni e del Direttorio che dovremo discutere e approvare. Guardiamo cosa fa Dio.

Quattro sono le caratteristiche di questa nuova alleanza:

  1. Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore.
  2. Io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo.
  3. Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande
  4. Io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato.

E’ l’esperienza dell’alleanza definitiva, promessa di misericordia e perdono. Geremia preannuncia una conoscenza di Dio non più attraverso la mediazione della Legge, ma attraverso l’esperienza interiore: la conoscenza di Dio entra nel cuore dell’uomo, nel cuore di ciascuna C A E che un giorno professò questa “alleanza”.

Questo è quanto dovrebbe sentire ciascuna di noi nell’osservanza delle Costituzioni. Ciò non esclude l’importanza di seguire le indicazioni di una disciplina, ma ci ricorda che innanzitutto c’è il nostro rapporto personale con Dio.

Dio vuole entrare nel cuore di ciascuna di noi, nell’interno della nostra vita, di tutto il nostro essere, per ammonirci a non rifiutarlo, respingerlo, abbandonarlo, allontanarlo.

Egli ci dona non più dunque tavole di pietra, ma vuole che la Sua legge sia scritta sui cuori: non più una legge esterna, ma una legge interiore. La nuova legge è lo "spirito nuovo", lo Spirito Santo.

S. Paolo allude chiaramente alla realizzazione di queste profezie, quando chiama la comunità della nuova alleanza una "lettera di Cristo, composta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei cuori" (2 Cor 3,3).

Spero che anche per noi, come lo fu per il popolo ebreo, “la legge” coincida, con il passaggio dalla vecchia alla nuova alleanza, dalla legge alla grazia.

"I desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge" (Rm 8,7).

Per concludere possiamo dire che con queste nuove Costituzioni e questo nuovo Direttorio firmiamo con Dio una nuova Alleanza. Novità che può essere sintetizzata dalla frase citata nel testo del profeta: - “la scriverò sul loro cuore” cioè sulla  parte più profonda e più intima della creatura.

Come per l’antico popolo ebraico anche per noi il Capitolo deve essere  un passaggio fondamentale nella storia della Congregazione: da un’ osservanza esteriore dei comandamenti, intesi come obbligo, dobbiamo passare ad una loro comprensione più profonda che ne fa scoprire la necessità perché ciascuna C A E  si realizzi in pienezza.

Lo Spirito di Dio infuso nel nostro cuore ci indichi la strada da seguire per aderire alla Sua volontà.

In forza del Suo amore infinito, Dio vuole iniziare una pagina nuova nella storia del suo popolo, delle sue suore “crocifisse” come siamo solite chiamarci,  quindi ognuna è invitata a rispondere con l’apertura del cuore.

La Nuova Alleanza si estende a tutte le Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia, a tutte coloro che l’accettano.

Con coraggio preghiamo intensamente per il Capitolo. Lo Spirito Santo ci illumini, ci conforti e ci faccia santi.

Ci conforti l’esperienza di Geremia che ha dovuto riedificare tutto e che il Signore ci dia un cuore nuovo aperto all’amore e alla donazione di noi stesse.

Mi auguro che con questo nuovo capitolo della storia della Congregazione possano rivelarsi nuove Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia che amano sul serio Dio e fanno volentieri le cose che Egli chiede.

Suor Floriana De Rosa


Ultima modifica il Lunedì, 13 Luglio 2015 14:35
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