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Statuto Ausiliari Eucaristici

 


pdf 50Statuto Ausiliari Eucaristici

 



Carissimi,

ho l’immenso piacere di condividere con voi la gioia per il rinnovo dello Statuto che regolerà la nostra famiglia laica degli Ausiliari Eucaristici.
La Fondatrice, Venerabile Maria Pia della Croce Notari volle, come si legge nel primo libretto di norme stampato nel 1910, unire all’Istituto delle Suore Crocifisse Adoratrici di Gesù Sacramentato, una Pia Associazione di “tutte le persone devote d’ogni condizione, cioè donne nubili e coniugate, figliuole e madri di famiglia, d’umile e di alto ceto, nelle quali arda l’amore di Gesù, del suo onore e della sua gloria. Le ascritte formeranno così come una stretta e santa lega con le Suore Crocifisse, come una sola e santa famiglia con esse per l’unità dello scopo”.
E’ come se sentissi la Madre pronunciare quelle parole - una stretta e santa lega con le Suore Crocifisse. Così è stato. Da allora la nostra Congregazione è intimamente, fortemente e santamente legata a voi Ausiliari Eucaristici, che concorrete con noi a zelare la gloria di Dio, diffondendo il culto a Gesù Eucaristia, aiutando il prossimo e meditando il Vangelo con entusiasmo e devozione.
Questo Statuto è frutto di un lungo e complesso lavoro iniziato già nel 2017 con una prima consultazione dei diversi gruppi degli Ausiliari Eucaristici e continuato poi con una serie di incontri da febbraio a novembre 2019, presso la Casa Generalizia di Napoli. Ringrazio pertanto tutti coloro che ci hanno accompagnato in questo percorso: P. Aitor Jiménez Echave cmf, che ci ha guidato, don Pino Giordano, il dott. Gennaro Salzano, la dott.ssa Veronica Bonagura, la dott.ssa Laura Ciotola e tutte le consorelle e gli Ausiliari che hanno contribuito ai lavori di preparazione.
Lo Statuto si propone in fase sperimentale per un triennio e vuole aprirsi ad una famiglia laica non più solo italiana, ma che abbracci il mondo intero, a partire dalle nostre Case di Missione in Asia e in America.
Con l’augurio che questa ventata di novità sia linfa per la crescita della famiglia degli Ausiliari Eucaristici, vi stringo in un santo abbraccio e vi esorto con la Beata Maria della Passione a “correre per le vie del mondo e dire a tutti amate assai Gesù nell’Eucaristia”.

San Gregorio Armeno Napoli, 14 settembre 2021

Aff.ma in G. C.
M. Giovanna De Gregorio
Superiora Generale


25° Anniversario Vita Consacrata: Sr Lyne Mamon, Sr Rosita Valiente, Sr Maricel Bingil

CELEBRAZIONE per SUOR LYNE MAMON e SUOR ROSITA VALIENTE
25 anni fa suor, suor Lyne Mamon, suor Rosita Valiente e suor Maricel Bingil si consacravano al Signore con la Professione Religiosa.
Fisicamente separate, a Casa Madre le prime due e nella lontana Huánuco, in Perù, Sr. Maricel, ma unite nello spirito e nella preghiera, il 3 gennaio 2024, le suore hanno rinnovato il loro Sì.
La Celebrazione Eucaristica per Suor Lyne e Suor Rosita, tenutasi nella Cappella della Comunità di Casa Madre, a San Giorgio a Cremano, è stata presieduta da Sua Ecc.za Gennaro Acampa, già Vescovo Ausiliare della Diocesi di Napoli e concelebrata da don Enzo Di Mauro, don Ciro Sorrentino e Padre Lourival S. Da Cruz (Roma).
Il Vescovo, in apertura, ha sottolineato la singolare coincidenza che 41 anni fa, proprio il 3 gennaio, è stata inaugurata la presenza delle Suore Crocifisse nella terra di Missione di Manila, nelle Isole Filippine, paese d’origine delle consorelle che oggi celebrano il loro anniversario.
Parte dal nome di Gesù l’omelia di Mons. Acampa, nome che significa “Dio salva”, quindi Gesù Salvatore, nome che lo stesso Dio gli ha dato perché Gesù è venuto per la salvezza di tutti, immolandosi e svuotando se stesso, come ci ha ricordato San Paolo. Lo stesso San Paolo ci invita a essere servizievoli, un cuor solo e un’anima sola. Il Padre ha fatto glorificare il Figlio e lo ha fatto sedere alla Sua destra, portando nel cielo la nostra umanità e noi attraverso questa umiliazione di Gesù abbiamo potuto superare la colpa di Adamo diventando Figli di Dio perché la nostra umanità è stata assunta dal verbo e noi attraverso Gesù, Verbo di Dio, siamo diventati cittadini del cielo.
“Fino ad adesso avete vissuto la fase dell’innamoramento - ha detto il Vescovo - ora è il momento di mettere in pratica con gioia i voti fatti 25 anni fa”.
Al termine della celebrazione Sr. Lyne e Sr. Rosita hanno voluto ringraziare quanti le hanno accompagnate in questi anni. Suor Lyne ha ricordato il loro primo si, quello di Sr. Rosita, Sr. Maricel e suo, pronunciato il 3 gennaio 1999, a Manila, nella parrocchia dedicata alla Madonna del Santo Rosario. Ha ringraziato il buon Dio per questi 25 anni di fedeltà e perseveranza vissuti con gioia ed entusiasmo; ha ringraziato quindi Monsignor Acampa e i sacerdoti presenti: don Enzo, il suo parroco quando era a Casa Madre, Don Ciro Sorrentino che le ha preparate a questo anniversario e Padre Lourival S. Da Cruz, cappellano della comunità di Roma. “Vogliamo esprimere” ha continuato “anche la nostra gratitudine a una persona che ci ha accompagnate in questo cammino di 25 anni: la nostra Madre Maestra di Juniorato, divenuta poi nostra Superiora e ora nostra Madre Generale, M. Giovanna De Gregorio”. Ha concluso con i ringraziamenti alle Madri Consigliere, le Superiore: Madre Rosaria, Madre Nimfa, Suor Evangeline e Suor Fatima; alle comunità CAE. La parola è quindi passata a Sr. Rosita che unendosi al coro di ringraziamenti di Sr. Lyne, ha concluso “…questa sera sembra che non ci siano altre parole che posso dire se non grazie, grazie soprattutto a Colui ci ha dato il coraggio e la forza che ancora oggi, questa sera, vogliamo custodire perché possiamo rimanere nel Suo Amore”.
La celebrazione è finita con la lettura, da parte del Vescovo, della Benedizione apostolica impartita dal Santo Padre Francesco, che ha invocato per Sr. Lyne e Sr. Rosita, grazie celesti e la protezione della Beata Vergina Maria, affinché continuino a corrispondere alla vocazione con generosità ed intima letizia.
CELEBRAZIONE per SUOR MARICEL BINGIL
La celebrazione eucaristica per Suor Maricel Bingil si è tenuta invece nella Chiesa Cattedrale di Huánuco, in Perù, il 6 gennaio ed è stata presieduta dal Rettore della Cattedrale, Padre Reymundo Rojo Mendes.
“Con profonda gioia, questa mattina abbiamo voluto sederci alla mensa eucaristica per ringraziare Dio per la grande benedizione del dono della Vita Consacrata nella sua Chiesa, soprattutto 25 anni fa nella persona di Suor Maricel Bingil della Comunità delle “Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucaristia” - ha esordito il Padre nella sua omelia. “Siamo consapevoli che essere grati non è solo un nobile sentimento del cuore, ma anche un nostro dovere, quando ci rendiamo conto che Dio è stato grande con noi e la sua misericordia è stata presente, generazione dopo generazione. Venticinque anni fa, suor Maricel si è consacrata volontariamente al Signore, vivendo secondo lo stile di vita dei consigli evangelici, soprattutto sotto il carisma della fondatrice Madre Maria Pia della Croce. Oggi, la gioia di quel giorno si rinnova e ravviva tra noi, soprattutto perché il Signore continua a essere fedele alle sue promesse e la sua mano provvidente non ha abbandonato Sr. Maricel.
Nel Santo Vangelo abbiamo letto che Giovanni ha avuto la missione, annunciata dai profeti, di preparare la via del Signore. Non è stata una missione facile: comportando la rinuncia a tutto. Al cospetto del Messia, Giovanni non si ritiene degno di slacciargli il cinturino dei sandali. Ma, a poco a poco, a partire dal battesimo, la divinità di Gesù si manifesta nelle parole e nei fatti durante tutta la sua vita e, soprattutto, nella risurrezione e nell'ascensione al cielo. Questo è un grande invito per tutti i credenti: accogliere Gesù come Figlio di Dio. Il Battesimo è, per così dire, il ponte che Gesù ha costruito tra sé e noi, la via attraverso la quale si rende accessibile a noi; è l'arcobaleno divino sulla nostra vita, la promessa del grande sì di Dio, la porta della speranza e, allo stesso tempo, il segno che ci indica la strada da percorrere in modo attivo e gioioso per ritrovarlo e sentirci amati da Lui.
La vita consacrata, facendo propria la missione del Signore, «imita più da vicino e rende continuamente presente nella Chiesa», sotto l'impulso dello Spirito Santo, lo stile di vita che Gesù, suprema persona consacrata e missionaria del Padre per il suo Regno, ha abbracciato e proposto ai discepoli che lo seguivano.
Cara sorella Maricel, in questa felice circostanza, ascoltare queste parole del vangelo sono la prova che la sua vita e la sua vocazione di donna consacrata sono senza dubbio un dono di Dio alla Chiesa. Dio vi ha chiamato per continuare a prendersi cura con attenzione dei poveri, dei piccoli e degli indifesi, e soprattutto dei malati. Il Signore vi ha permesso di “conoscere queste cose” perché confida in voi e desidera che ci sia voce per chi non ha voce, mani per chi non ha mani, salute per chi non ha salute, gioia per chi vive nella tristezza. Non esitate a continuare a rispondere con fermezza alla chiamata di Dio. La Chiesa ammira e apprezza che persone come voi assistano i malati e i sofferenti, contribuendo in modo significativo alla sua missione.
Nel venticinquesimo anniversario della vostra consacrazione, vi invito a rinnovare i vostri voti pensando che il Signore vi ama, come ama la sposa fedele e il suo cuore: «Alzati, mia diletta, mia bella, e andate» (cfr Ct 2,10). Cara sorella Maricel, rinnova i tuoi voti con la fiducia che il Signore ti ha fatto una promessa e la manterrà. Continua ad insegnarci con il tuo esempio di vita che il discepolato fedele è grazia ed esercizio di amore, esercizio di carità oblativa. Perseverare fino al Golgota, sperimentare la lacerazione del dubbio e della negazione, godere della meraviglia e dello stupore della Pasqua fino alla manifestazione della Pentecoste e all'evangelizzazione delle genti, sono tappe di gioiosa fedeltà, nella logica della kenosi, vissute lungo tutta la vita nel segno anche della martirio, e allo stesso modo partecipe della vita di Cristo risorto.
La vita religiosa è la sequela evangelica di Cristo, a partire da una profonda esperienza di amore verso Dio e verso il prossimo. È seguire Cristo in modo radicale secondo il Vangelo, in povertà, castità e obbedienza, in una comunità di vita fraterna e apostolica. Come dice Papa Francesco: “La strada nella vita consacrata è seguire Gesù”.
Il Signore vi conceda fedeltà alla vostra vocazione e conceda a tutti noi la grazia di amare ancora di più la vita consacrata e di imparare che vale la pena vivere dediti e consacrati al suo servizio. Congratulazioni. Grazie per il vostro servizio e la vostra vicinanza.
 
 
A noi non resta che l’ultimo Grazie detto a loro, Sr. Lyne, Sr. Rosita e Sr. Maricel, per la perseveranza e l’esempio di questi anni, vissuti al servizio Signore e del prossimo con generosità e fedeltà.
                                                                                                      Laura Ciotola
 

Chiusura Centenario della presenza CAE a Capriglia

Lo scorso 19 novembre, la Comunità di Capriglia con una Solenne Celebrazione Eucaristica ha chiuso il centenario di presenza delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia nella terra natia della madre Fondatrice.

La Celebrazione ospitata dal parroco della Chiesa Santa Maria delle Grazie, don Luigi Pierri, è stata presieduta da Mons. Antonio De Luca, Vescovo di Teggiano-Policastro e concelebrata da tanti sacerdoti amici della Comunità.

Il Vescovo, ispirandosi al Vangelo del giorno su “La parabola dei talenti”, ha invitato, nella sua omelia, a non essere presenze mediocri nella Chiesa, che non tendono né al bene né al male, a domandarsi chi provoca i tanti episodi di violenza che oggi ci colpiscono, con una silenziosa inoperosità. “Gesù oggi chiama ad una assunzione di responsabilità. Non importa quanti talenti abbiamo, ma ciò che importa è che quello che abbiamo lo mettiamo a frutto con passione, entusiasmo, dedizione, inclusione e con la capacità di riconoscere che nella vita può esserci qualcuno che sa fare meglio di noi…”.

Mons. De Luca ha quindi fatto riferimento alla chiusura del centenario che ha celebrato la presenza delle Suore Crocifisse a Capriglia per parlare della ven. Madre Maria Pia Notari, una donna che ha mostrato un’inquietudine dei talenti, allorché ha deciso di partire da un luogo felice e beato come Capriglia, perché, sedotta dalla verità, non si accontentava di averla cercata una volta per tutte, ma faceva una continua ricerca di essa, un continuo discernimento fatto di luoghi e di persone. “Un discernimento – ha continuato il Prelato - che non si accontenta né resta appagato di aver fatto qualcosa di buono, ma è in continua agitazione, una sana inquietudine di cercare la volontà di Dio. E i luoghi più significativi per lei sono i luoghi dell’emancipazione sociale. Venne a Napoli per respirare pure una cultura europea. Sarebbe potuta rimanere tranquilla a Capriglia invece cercava di mettersi costantemente in discussione per scoprire la volontà di Dio”. Madre Pia, ha detto De Luca, pur avendo avuto tante occasioni per rimanere finalmente tranquilla, ha proseguito la sua ricerca di verità che l’ha messa in contatto con la santità napoletana di Alfonso Maria De Liguori, della Volpicelli, di Bartolo Longo, Fondatore del Santuario di Pompei, di Emanuele Ribera e San Ludovico da Casoria. È stata Maria Pia, un’anima assetata di verità che ha ben compreso il bisogno di mettere a frutto i talenti. Non diceva “ho fatto tanto quanto basta”, ma “devo fare di più”. Laddove il di più era rappresentato da quello che Dio voleva e sognava per lei. Il Vescovo ha tratteggiato la Fondatrice come una donna forte, che mettendosi costantemente in discussione e in ascolto, è riuscita a far dilatare il carisma delle Crocifisse Adoratrici della Santa Croce, con un continuo richiamo al mistero di Cristo e dell’Eucaristia e attraverso questo mistero, è riuscita a “illuminare la vita morale dei cristiani, affinché ognuno di noi, a contatto con questo carisma, possa scoprire l’altezza della vocazione dei fedeli in Cristo di portare frutto nella carità per la vita del mondo”.

Mons. De Luca ha concluso proprio ringraziando il Signore per questo carisma, con l’augurio che possa contagiare la grande santità a cui tutti noi siamo chiamati.

Al termine della celebrazione è intervenuta la Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio che ha ringraziato il Vescovo, don Luigi Pierri, gli altri sacerdoti, le comunità Cae e tutti i presenti, tra cui gli Ausiliari Eucaristici. Ha poi raccontato un aneddoto relativo a un nipote della Madre Fondatrice che per puro caso è venuto in contatto con la Congregazione e che si sta impegnando affinché la santità di M. Pia possa essere riconosciuta dalla Chiesa e da qui l’invito di Madre Giovanna a portare la Fondatrice nelle nostre case e a pregarla affinché presto possa essere Beata e di offrire il nostro quotidiano al Signore per il bene di tutta l’umanità.

Infine don luigi Pierri, ha donato al Vescovo un piccolo quadretto della Madonna delle Grazie, come simbolo di ringraziamento.

                                                                                                                                              Laura Ciotola


Professione Perpetua di Sr. Lane e Sr. Diana

PROFESSIONE PERPETUA di Suor LANE PANUDA e Suor DIANA G. AROSTEGUI DURAN
Napoli, 29 settembre 2023
“Vivere con Dio è vita da Paradiso”
Ven. Madre Maria Pia della Croce
 
La Congregazione CAE ha vissuto lo scorso 29 settembre una giornata di grande gioia per la Professione Perpetua di Sr. Lane M. Panuda e Sr. Diana G. Arostegui Duran.
La celebrazione Eucaristica, nella quale le due Suore hanno detto il loro definitivo “si” a Dio, ha avuto luogo presso la Chiesa di San Gregorio Armeno di Napoli ed è stata presieduta da S.E.R. Mons. Francesco Beneduce, Vescovo Ausiliare di Napoli.
“La Professione di Sr. Lane e di Sr. Diana – ha esordito il Vescovo – è innanzitutto un’opportunità per la Comunità delle Suore Crocifisse, ma anche per tutti noi di porre lo sguardo e l’attenzione sul cuore stesso della nostra esperienza di fede”.
Mons. Beneduce, richiamando la pagina del Vangelo letta, ha evidenziato come Dio opera diversamente con ognuno, affidando ad alcuni, carismi e missioni particolari. Proprio come con Natanaele che sotto il fico, che nella tradizione biblica rappresenta il popolo di Israele, amato e scelto da Dio, incontra il Signore, che gli parla in modo particolare. Come lui, ognuno di noi è nato in un contesto in cui si appartiene a un’esperienza religiosa con il desiderio di trovare il senso della vita e spesso in questa ricerca del senso siamo chiamati ad alzare lo sguardo, ad indagare…. “ci si lascia condurre dal proprio desiderio di incontrare Dio, di conoscerLo, ma poi c’è un salto di qualità, dove Dio, che pure ha uno sguardo di amore, di premura, di misericordia su ciascuno di noi, non ci ama come un mucchio di persone, ma in maniera personale, singolare, intima. Quello è il passaggio in cui dall’esperienza di fede bisogna dire un si personale ed lì che Gesù, che vede dentro di noi, ad alcuni dà il privilegio della chiamata alla vita religiosa, al sacerdozio ed è quello che è capitato a voi in questo incontro che avete avuto con il Signore. Man mano è diventato più familiare, più intimo fino al punto in cui, conoscendo il Padre attraverso il volto di Gesù Cristo, avete in qualche misura compreso, sotto quello sguardo amorevole che bisogna, come ad alcuni di noi è chiesto, dire per tutta la vita, a cuore pieno e a tempo pieno ‘Ecco ho trovato ciò che cercavo’. Non è che è la ricerca poi si ferma e siamo già arrivati, ma c’è un momento in cui lo sguardo del Signore si fa parola, si fa appello e voi diventate stasera Spose di Cristo. […] Il vostro essere Spose del Signore è ricordare a tutti che il Signore è così straordinariamente bello ed così è importante stare con Lui che gli si può dedicare tutta la vita, spirito, anima e corpo”.
Mons. Beneduce ha invitato a non dimenticare la bellezza di questo momento, dove si inizia a scrivere si, ma “solo quando sarete consegnate allo Sposo per le nozze eterne, si metterà poi il punto sulla i”. Ha sottolineato che prima di quel momento le suore si troveranno a vivere diverse circostanze e le circostanze spesso non dipendono da noi, dalla nostra volontà, ma dalle relazioni e le situazioni che viviamo e la differenza è con quale cuore entriamo nella storia e nelle situazioni… questo dipende solo da noi e resteremo fedeli allo Sposo se resteremo sotto il Suo sguardo.
E ha concluso “il desiderio di rimanere fedeli all’unico Amore del Signore che avete acconto stasera vi accompagni tutti i giorni e la vostra vita diventi benedizione”.
La celebrazione è proseguita con le interrogazioni di rito alle candidate che hanno confermato la scelta di volersi consacrare al Signore. Quindi Sr. Lane e Sr. Diana, portandosi innanzi alla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio e alle testimoni, Sr. Nimfa Dela Cruz e Sr. Gabriella Tornatore, hanno letto la formula della professione scritta di loro pugno.
Il Vescovo ha consegnato l’anello alle giovani spose e il rito è terminato con le parole di accoglienza nella famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia, pronunciate dalla Superiora Generale.
La Professione si è conclusa con i ringraziamenti delle neo Spose “Sr. Diana ed io, Sr. Lane, vogliamo ringraziare il Signore per il dono della Vita Consacrata e il dono della nostra Vocazione. In questa Eucaristia abbiamo pubblicamente data la risposta di dedicarci totalmente a Lui e alla sua Chiesa nella gioia e nella piena libertà per tutta la vita. Suor Diana ed Io, Suor Lane, insieme rivolgiamo alla nostra famiglia religiosa un grazie immenso per la cura e l’esperienza di Dio vissute unitamente. Con voi, si concretizza la nostra offerta al Signore”. Il ringraziamento naturalmente è stato esteso al Vescovo, ai Concelebranti, agli amici intervenuti e quelli collegati online, alla Superiora Generale e locale, alle maestre di formazione, al maestro di musica e al coro, alla famiglia intera delle Suore Crocifisse e alla famiglia d’origine.
Dio, che ha fatto dono alla Sua Chiesa di queste due giovani, le custodisca nella loro vita religiosa e nella vocazione, affinché Sr. Lane e Sr. Diana, ispirate e plasmate dallo Spirito Santo, possano assolvere con costanza e gioia, al progetto che il Signore ha riservato loro per la Sua glorificazione.
                                                                                     Laura Ciotola

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